Michele Anelli – il suo album Sotto il cielo di Memphis

Un mix tra cantautorato folk e alternative rock nel nuovo lavoro di Michele Anelli per la Delta Promotion dal titolo Sotto il cielo di Memphis.

Subito atmosfere tra indie e cantautorato anni ’70, nella traccia d’apertura Appunti, nella quale le influenze sono molteplici, tanto da arrivare a citare Battisti nei punti più alti, tra il cantato che, pur essendo moderno, richiama il tipico cantato italiano del passato e la strumentale che sembra venire da un passato lontano.

Così come si ripete in Quello che ho, dove già in apertura c’è l’eco al cantautorato anni ’70 e dove, ancora un volta, emerge tanto Battisti, sporcato ancor di più dall’influenza inglese, come ad esempio nel suono dell’organo alla The Doors. Innesto molto delicato di voce femminile nel ritornello.

Tenerezza è una dolce ballata, teneramente cullata dalle note della melodia e dal sound pacato e cullante degli strumenti. Una vera chicca per il disco, che ancora una volta mescola molte influenze, soprattutto provenienti dal passato.

Passato che vien fuori anche in Fino all’ultimo respiro, dove ad aprire c’è ancora quell’organo alla The Doors, ascoltato poco prima. Ancora tanta delicatezza in questo brano, che si lascia ascoltare nel suo essere decisamente rilassato.

Si passa a suoni acidi di chitarre in Ballata arida, che si scontrano con le atmosfere indie folk del brano, creano un contrasto piacevole, che ne conferisce ancor più enfasi.

E’ solo un gioco sembra essere una ballata folk, nel quale vengon fuori influenze di Battiato, particolarmente nel cantato e nella sua scomposizione del tempo, per poi passare ad una sorta di funky in Spalo nuvole.

Tratti di psichedelia estremamente velati in Sono chi sono, dove si fanno largo sonorità più spaziali e trascendentali. Da notare anche la presenza di un synth che riproduce il suono di un flauto molto delicato.

Ci viene riproposta Ballata arida in una versione live in studio, con un arrangiamento più intimo e meno acido, simile al sound proposto anche in Escluso il cielo, anch’essa un live in studio, nella quale un bel groove trasportante ne conferisce magia.

Con 4 demo si conclude il disco, partendo da Ho sparato al domani, nella quale c’è una sperimentazione vicina al sound inglese di fine anni ’70 ed inizio anni ’80, per passare a Il figlio, dove una componente funky ne pervade l’essenza

Giovanni e il R’n’R come cura contro l’indifferenza sembra essere un bell’esempio di ballata rock, che troviamo anche in Sempione 71, lasciando, però, più spazio all’anima pop, per finire con Resta Libero dove una tastiera accompagna il cantato in un duetto davvero magico.

Un lavoro degno di nota per Michele Anelli, facendo un grande elogio alla band Goosebumps bros. che ha accompagnato l’artista nella realizzazione del disco, conferendone un sound fenomenale.

Insomma, vi lasciamo ascoltare Sotto il cielo di memphis in attesa di novità da parte di questo artista.

Link per lo streaming: https://deltapromotion.bandcamp.com/album/sotto-il-cielo-di-memphis

La Band:

Michele Anelli: Voce

Cesare Nolli: Chitarra

Paolo Legramandi: Basso

Nik Taccori: Batteria

Con la partecipazione di:

Andrea Lentullo: Tastiere

Elia Anelli: Chitarra elettrica