Le visioni di Laura 14 – Ricordando il passato di Gordiano Lupi

In questa notte insonne preda del libeccio che scuote vetri e pensieri, perdersi nel ricordo è abitudine quotidiana, segnata dal tempo che corre. Il passato torna alla memoria come nebbia inconsistente fatta di sogni ed è solo un pretesto per non chiudere gli occhi. Una notte insonne è attesa del tempo che corre, un sospiro nel vento che soffia vecchie frasi di dolore, onde gettate come parole disperate sulla scogliera, un volo di gabbiani e grida d’amore sul vecchio porto. Vorrei riuscire a dimenticare gli occhi di Marina e i pensieri che non fanno dormire, vorrei abbandonarmi tra le braccia della notte come quando era vivo mio padre e mi carezzava la fronte prima di addormentarmi. Un sogno infranto, un gioco rapido della mente, vento che scuote vetrate e non fa dormire. Forse tutti questi pensieri sono soltanto lo scherzo crudele d’una notte di libeccio. Tanto vale alzarsi e affrontare il mattino, accendere lo stereo e sentire un po’ di musica, fare colazione con un caffè nero molto forte che risvegli le membra intorpidite. Le note di una vecchia canzone si stemperano nell’aria, mentre troppi ricordi si fanno largo tra le stelle della notte che tardano a scomparire. Profumo di caffè nell’aria, odore di marmellata spalmata su fette di pane integrale e salmastro dal vecchio porto che penetra in cucina dalle finestre aperte.

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