Speciale Biblioteca rossonera

Il Milan col sole in tasca. Gli anni 1986 – 1994 di Giuseppe Pastore

Edito dai tipi della 66thand2nd, Il Milan col sole in tasca. Gli anni 1986-1994 si prefigge di sviscerare il periodo storico che va dal 1986 al 1994 della carriera non solo sportiva ma politica e imprenditoriale, di Silvio Berlusconi. Pubblicato nel febbraio del 2022 e scritto dall’ottimo Giuseppe Pastore, giornalista per “La Gazzetta dello Sport” e grande appassionato di storie di sport, il volume ripercorre principalmente la carriera come presidente del Milan, ma anche come politico e imprenditore di uno dei personaggi più influenti degli ultimi quarant’anni nel nostro paese: Silvio Berlusconi. Il periodo preso in esame và dal 1986 al 1994, e comincia con la travagliata trattativa per acquisire il Milan sull’orlo del fallimento, nel febbraio del 1986, fino ad arrivare al trionfo in Champions League ad Atene nel 1994.
Silvio Berlusconi è stato un visionario oltre che un rivoluzionario nel mondo del calcio: è riuscito infatti a creare una sorta di modello di squadra di calcio-azienda diventando un vero punto di riferimento anche fuori dal panorama prettamente sportivo. Con la sua filosofia ambiziosa e vincente ha condotto in pochissimi anni la squadra dalla mediocrità ai più grandi successi internazionali.
Giuseppe Pastore da esperto milanologo narra le vicende con grande maestria e rigorosa documentazione storica, tratteggiando tutti gli avvenimenti non solo di carattere sportivo, ma anche politici e di costume di quegli anni con al centro la figura del “Cavaliere” come protagonista. Troviamo così gustosi retroscena sul Milan di quegli anni, sulla Fininvest, fino all’ingresso in politica. E’ giusto però sottolineare che si tratta di un’opera quasi esclusivamente calcistica; la cronistoria delle gesta del Milan sono preponderanti rispetto a tutto il resto, ed è raccontato in brevi ma appassionanti storie in ordine rigorosamente cronologico.
L’opera è infatti strutturata in 164 brevi e coinvolgenti capitoli scritti con uno stile semplice ma accattivante, condensati in 528 pagine totali. Il lettore volendo potrà leggere anche in ordine sparso i capitoli a seconda del personale interesse a rievocare quel particolare ricordo, ma ne consiglio comunque la lettura in ordine cronologico soprattutto per gustarsi appieno l’escalation di successi della gloriosa squadra di calcio meneghina.
Personalmente considero Il Milan col sole in tasca di Pastore un piccolo capolavoro. Un libro che appassiona e rivolto non solo ai tifosi della squadra meneghina, ma a tutti coloro che amano questo sport e che riconoscono nella figura di Silvio Berlusconi colui che ha scritto la storia del nostro paese negli anni ’80 – ‘90.

Sinossi
L’avventura del Milan di Berlusconi inizia tra ironie e scetticismo, viene interpretata come la follia presuntuosa di un uomo tanto ricco quanto inesperto di calcio vero. La squadra però cambia radicalmente corso dal 1987 e la sua ascesa viene scandita dal ritmo dei trofei italiani e internazionali e da un’impronta di gioco spettacolare, piuttosto lontana dalla tradizione difensivista italiana. Il «bel giuoco» chiesto dal presidente è realizzato da Arrigo Sacchi, allenatore visionario, geniale e troppo esigente (con gli altri e ancora di più con sé stesso), e da una rosa lussuosa, coronata dalla difesa più forte di ogni tempo (Baresi, Maldini, Costacurta, Tassotti) e dai tre magnifici olandesi: Gullit, Rijkaard, Van Basten. Agli anni della ricerca ossessiva della perfezione seguono gli anni della maturità e del pragmatismo, sotto la guida decisa di Fabio Capello e di una società sempre più punto di riferimento mondiale. Giuseppe Pastore, grande narratore e formidabile milanologo, racconta i mille destini e le mille storie che si incrociano, fra trasferte rischiose in campo e fuori, discorsi ispirati, battute memorabili, incidenti che avrebbero potuto essere fatali e notti insonni per l’ansia o i festeggiamenti. Il culmine di quella squadra dorata viene raggiunto nella Finale Perfetta: Milan-Barcellona 4-0, 18 maggio 1994, in una notte in cui le vicende sportive e politiche di Silvio Berlusconi, passato dalla presidenza del Milan a quella del Consiglio dei ministri, si fondono come nel più avvincente e spregiudicato dei romanzi. Ma è tutto vero: è storia, è leggenda, è il Milan col sole in tasca.

Milan, gli eroi della Bombonera. Storia e protagonisti di una partita epica. Di Gianandrea Bungaro e AA.VV.

In occasione del 50° anniversario della finale di coppa Intercontinentale 1969, nel 2019 è stato pubblicato dai tipi di Milieu Edizioni, questo interessante volume intitolato Milan, gli eroi della Bombonera che ripercorre la storia e i retroscena di quell’epica partita, entrata nella storia come la partita più violenta mai disputata. Tra testimonianze dei diretti interessati quali Lodetti, Prati, Sormani e Combin, (che dovettero subire in campo violenze di ogni tipo) rassegne stampe dell’epoca e corredate da uno straordinario (e in alcuni casi impressionante) album fotografico ad opera di Ubaldo Bungaro, ai tempi fotografo ufficiale della società rossonera per la rivista “Forza Milan!”.
La curatela dell’opera è del giornalista Gianandrea Bungaro, figlio del sopracitato fotografo e tifoso rossonero. Oltre ai suoi articoli, troviamo le firme di Luca Pisapia, Andrea Saronni, il noto giornalista Giuseppe Pastore (con un’incursione sul calcio argentino di quegli anni) e di ComunqueMilan nelle persone di Paolo Madeddu e Conte Fiele (alias Alexio Biacchi); uno dei fondatori nel 1968 della prima frangia ultras in Italia chiamata “Fossa dei Leoni”. Il volume si distingue anche per il suo formato particolare (22x22cm) rispetto ai comuni standard editoriali e condensa in 190 pagine lo spaccato di quel 1969, non solo reso memorabile per i tifosi della squadra milanese divenuta Campione del Mondo per club, ma anche purtroppo per i noti fatti di cronaca nera (la strage di Piazza Fontana su tutti) e di una società giunta ormai al tramonto di quei “favolosi” e forse irripetibili anni ’60.

Sinossi
22 ottobre 1969, alla Bombonera di Buenos Aires si gioca Estudiantes-Milan, finale di ritorno di coppa Intercontinentale, partita passata alla storia come prima coppa mondiale del Milan, ma ricordata soprattutto per essere stata una delle traferte più violente e drammatiche della storia del calcio italiano. Sono stati proprio gli argentini, sconfitti 3 a 0 all’andata, a scegliere il campo del Boca e a non voler giocare nello stadio del River Plate, il Centenario. Troppo grande, troppo facile per l’undici rossonero. Volevano uno stadio che incutesse timore ai milanesi e così hanno scelto un vero e proprio catino dove potevano attuare e portare a termine la loro mattanza. Non una partita di calcio ma una vera e propria caccia all’uomo.
Raccontando quello storico match Milan, gli eroi della Bombonera ricostruisce attraverso i racconti dei protagonisti e le immagini dell’unico fotografo italiano presente, uno degli episodi più epici del calcio novecentesco, raccontando le vite di calciatori entrati nel mito, e ricostruendo il clima di un’epica lontana e indimenticabile. Lodetti, Sormani, Combin, Prati, attraverso i ricordi dei calciatori, le interviste e i materiali dell’epoca, il libro fa rivivere quella stagione epica del nostro calcio, grazie alle immagini di Ubaldo Bungaro, sospese tra storia dello sport e cronaca del costume.




Dizionario infernale di Jacques Collin de Plancy

Descrizione:

DIZIONARIO INFERNALE
o Repertorio Universale degli esseri, dei libri, dei fatti e delle cose che si riferiscono alle apparizioni, alle divinazioni, alla magia,
al commercio dell’inferno, ai demoni, alle streghe, alle scienze occulte, agli incantesimi, alla cabala, agli spiriti elementari, alla pietra filosofale, ai prodigi, agli errori, ai pregiudizi, alle imposture, alle arti degli zingari, alle varie superstizioni, ai racconti popolari, ai pronostici, e generalmente a tutte le credenze false, meravigliose, sorprendenti, misteriose o sovrannaturali.

STORIA DEL LIBRO

Jacques Albin Simon Collin (al cui nome si aggiunge il patronimico “de Plancy“, nome del paese natale) pubblica il Dizionario infernale nel 1818. L’opera conosce sei edizioni nel corso della prima metà del secolo (l’ultima è del 1863) e la sua fortuna è legata alla natura stessa del dizionario: si tratta di un censimento teratologico-folklorico-demonico che si rifà tanto alle fonti della tradizione popolare quanto a quelle della demonologia del XVI e XVII secolo. Non passano inosservate le acute osservazioni fenomenologiche e antropologiche dell’autore. La catalogazione demonica trasuda letteralmente di riferimenti – e metamorfosi di immagini attinenti – alla mitologia greca e indoeuropea, così come a fonti più arcaiche ed esotiche.

Occultista, demonologo, giornalista, editore, persino immobiliarista, nel corso della sua esistenza Jacques Albin Simon Collin detto “de Plancy” ha vissuto molte vite. A soli 18 anni, nel corso di un ritiro volontario in Norvegia, l’autore francese inizia a lavorare al suo Dictionnaire Infernal.
L’opera come detto uscita per la prima volta in Francia nel 1818, conosce il successo e moltissime ripubblicazioni, provocando però non pochi guai al suo autore, accusato di satanismo e di far parte di una setta dedita al culto di Lucifero.
La svolta per la sua carriera è rappresentata dalla conversione al cattolicesimo e dalla ritrattazione delle tesi sostenute nei suoi manuali.
Col decreto del 16 ottobre 1841, papa Gregorio XVI toglie la censura alle opere di Collin de Plancy, che rivede il Dizionario in modo da farlo approvare ufficialmente dalla Chiesa di Roma. Da Inquisizione a Lutero, da Oroscopi a Demoni, da Magia a Vampiri, da Fate a Tregenda, il de Plancy si rivela un archivio vivente di aneddoti e fatti stravaganti, un letterato che informa divertendo, mediante un’opera che è insieme storia della stregoneria e bibliografia ragionata della superstizione. La prima versione italiana fu pubblicata a Torino nel 1867.

Aleister Crowley ha definito l’autore di questo volume come “un sommo filosofo del sapere proibito”.

Recensione:
Per i tipi di Editoriale Jouvence ritorna nelle librerie italiane dopo più di trent’anni di assenza il famoso manuale censimento teratologico-folklorico-demonico: il Dizionario Infernale di Jacques Albin Simon Collin detto “de Plancy”.

La nuova edizione Jouvence è curata da Michele Olzi e con la partecipazione di Nicolò Ciccarone per la parte grafica. Ad accompagnare le voci un vasto apparato iconografico con le stampe del pittore Louis Le Breton. Questa edizione consiste in una selezione di voci da parte di Don Luigi Balestrazzi dalla quarta edizione del 1844. In quell’edizione precedentemente pubblicata da Bompiani negli anni Settanta (quella curata da Balestrazzi), erano state pubblicate delle voci con passaggi mancanti o tradotti in parte e con refusi evidenti, oltre a riferimenti mitici, biblici e storici totalmente errati. Il lavoro del curatore di questa edizione, Michele Olzi, è stato quello di revisionare, correggere e integrare la traduzione della selezione di Balestrazzi, confrontando le edizioni del 1844 e del 1853 e aggiungendo le parti non tradotte di quest’ultima nell’edizione francese. A ciò va ad aggiungersi il progetto grafico curato da Nicolò Ciccarone, che ha permesso non solo di trovare le illustrazioni del Dizionario in una maggiore definizione (alcune “ripulite” graficamente da lui stesso), ma ben cinque sono state ricollocate nel testo dove più erano indicate. Tutte queste modifiche e correzioni sono spiegate dettagliatamente nella prefazione introduttiva al volume dello stesso Olzi. In questo modo l’editore vuole così offrire una sorta di “summa” particolare nella sua selezione, consci del fatto che i lettori di oggi prediligono un vademecum più fruibile e di veloce consultazione, rispetto a “tomoni” enciclopedici di mille pagine.

Rispetto all’edizione Xenia ripubblicata anch’essa recentemente che consta di ben 960 pagine e oltre duemila voci, nell’edizione presa qui in esame in un condensato di 240 pagine troviamo circa 380 voci riguardanti le superstizioni e le credenze magiche antiche e moderne.

Un volume snello ma molto suggestivo e ben curato dove si possono trovare anche definizioni particolari e bizzarre oltre a tutti i vari nomi di demoni e creature mitologiche e folkloriche. Interessante come già accennato la prefazione di Michele Olzi che oltre ad argomentare nel dettaglio da quale edizione originaria è tratta, offre un’approfondita cronistoria delle origini del celeberrimo Dictionnaire Infernal. Le numerose illustrazioni completano questo volume di culto, destinato a tutti gli appassionati di esoterismo e non solo.

L’AUTORE
Jacques Albin Simon Collin De Plancy (Plancy-l’Abbaye, 1793 – Parigi, 1881), è stato un uomo d’affari, giornalista, traduttore, stampatore, editore e libraio. Nonostante la sua fama editoriale sia legata alla pubblicazione del Dizionario infernale, è stato autore di decine di testi riguardanti temi di carattere spirituale, religioso e folklorico.




Il sangue non basta di Claudio Vergnani

Dopo essersi lasciato l’Emergenza alle spalle, Oprandi decide di ritornare in città e s’imbatte in Claudio e Vergy, assassini riluttanti, che si arrabattano per ritagliarsi uno spazio di sopravvivenza in una realtà ormai fuori controllo. Oprandi sarà suo malgrado coinvolto nelle scorribande dei due, impegnati a loro modo a salvare il mondo, da minacce incontrollabili e da un’umanità degenerata che sembra sempre capace di superare sé stessa. In peggio.

A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del suo primo libro-game Il vampiro e la farfalla (QUI la mia recensione), lo scrittore modenese Claudio Vergnani torna nelle librerie con un nuovo romanzo intitolato Il sangue non basta edito da Nero Press.
Fin dalle prime pubblicazioni per Gargoyle Books, Vergnani fu ribattezzato il “Bukowski dell’horror”, per via del suo stile di scrittura ricco e pieno di ritmo, citazioni dotte e riflessioni esistenziali, il tutto condito dall’ironia coinvolgente dei suoi bizzarri ma umanissimi personaggi, in primis quei Claudio e Vergy, personaggi questi capaci di entrare nel cuore di tutti i lettori che seguono lo scrittore emiliano fin dagli esordi.
Questo nuovo romanzo altro non è che una sorta di sequel/crossover de I vivi, i morti e gli altri pubblicato dalla Gargoyle nel 2013 e poi ristampato in una nuova edizione riveduta e corretta sempre per i tipi della Nero Press nel 2019.
In un’ambientazione distopica in un mondo provato da una pandemia di zombie denominata “L’Emergenza”, ritroviamo quindi Oprandi – iniziale e principale voce narrante della storia – che dal suo esilio montano decide di far ritorno a casa dopo le note vicende vissute qualche anno prima. Ma ciò che trova nella sua città natale non è proprio la migliore delle accoglienze, nonostante le imprese passate che ne hanno fatto una sorta di eroe nazionale. Una notte, per difendere una povera fanciulla vittima di assassini mascherati alla “Diabolik” e stremato dal gelo, viene tratto in casualmente in salvo dalla famigerata e inscindibile coppia Claudio e Vergy, assassini riluttanti per loro stessa ammissione e protagonisti di numerosi romanzi dello scrittore modenese.
Rimasto momentaneamente senza alloggio, Oprandi accetta così la loro ospitalità e il lavoro che gli propongono e, da qui in avanti, vivrà suo malgrado scorribande sempre al limite dell‘umana sopportazione psicofisica, scontrandosi (tra gli altri) con oscuri personaggi votati alla necrofilia fino a mostruose creature simili a licantropi.
I tre personaggi principali del romanzo sono i classici antieroi che combattono non tanto per denaro ma per senso di giustizia, oltre che per la propria sopravvivenza, in una società oramai fuori controllo dettata da nuove gerarchie votate al male, dove vige la legge del più forte.
Vergnani utilizzando così i personaggi a lui più famigliari, che altro non sono che i suoi “alter ego”, confeziona una storia avvincente con ritmi narrativi per la maggior parte serrati e adrenalinici. Lo stile è ormai il suo marchio di fabbrica che ci ha abituati fin dai suoi primi lavori: sempre molto dinamico e incalzante nel descrivere gli avvenimenti, con quella buona dose di ironia adita a stemperare la tensione nelle situazioni più drammatiche.
L’opera è strutturata fondamentalmente in quattro parti: “Ritorno a casa”, “Nuovi amici”, “Adesso tocca a me” e infine “Tutti a caccia”.
I primi due narrati dalla voce in prima persona di Oprandi, il terzo dal co-protagonista Claudio e l’ultimo da una voce narrante esterna.
In conclusione il nuovo romanzo di Vergnani è sì scritto con il solito stile e mestiere, ma a differenza dei suoi lavori passati, pecca dal mio punto di vista di una certa confusione nello sviluppo degli eventi, che improvvisamente diventano eccessivamente caotici nelle rocambolesche vicende dei protagonisti e che sfocia in un finale che ridimensiona quello che doveva essere il protagonista principale, ovvero il personaggio di Oprandi, rendendolo alla fine poco più che un semplice comprimario nel partecipare alla mission finale.
A mio giudizio non un romanzo indimenticabile al pari dei lavori della Trilogia Vampirica o I vivi, i morti e gli altri per esempio, ma un opera che comunque si lascia leggere e intrattiene a dovere, che poi è sempre l’obiettivo principale di tutti coloro che scrivono fiction.

Claudio Vergnani nasce a Modena nel 1961. Svogliato studente di Liceo Classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato per indisciplina dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa parentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all’altro, perso nei ruoli più disparati, ma sempre in fuga da obblighi e seccature. Nel 2009 si fa conoscere, grazie a uno stile originale e innovativo – che intreccia ironia, horror e action a una malinconica vena esistenziale – con il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, seguito da Il 36° giusto (2010) e da L’ora più buia (2011), trilogia pubblicata dalla casa editrice Gargoyle. Nel 2010 partecipa con il racconto Il nuotatore all’antologia Stirpe angelica, edita da Edizioni della Sera. Collabora con riviste e magazine come Scheletri, Il Posto Nero, Letteratura Horror, Nero Cafè e Altrisogni, pubblicando recensioni e racconti. Nel 2013 pubblica per Gargoyle I Vivi, i Morti e gli Altri – poi ristampato e rieditato da Nero Press nel 2019 – e il thriller Per ironia della morte sempre con Nero Press. Nel 2015 escono La Sentinella per Gargoyle e l’ebook Lovecraft’s Innsmouth per Dunwich, tradotto in spagnolo e portoghese. Nel 2016 pubblica il thriller La Torre delle ombre con Nero Press e A volte si muor con Dunwich. Nel 2020 partecipa all’antologia I vicini di casa per Watson. Nel 2022 esce per MS Edizioni il romanzo interattivo Il Vampiro e la Farfalla.

Data di uscita: 24 maggio 2022
Editore: Nero Press
Collana: Intrighi
Genere: Thriller, Horror
Pagine: 380
Formato: cartaceo
Prezzo: 16,00€
Ean: 9788885497702




Il Vampiro e la Farfalla di Claudio Vergnani

In una città dove intere aree sono preda di vampiri, maniaci, bande mascherate e di faccendieri senza scrupoli, Claudio e Vergy sono due ex operatori delle Forze Speciali caduti in disgrazia che sbarcano il lunario off rendo i loro servigi al miglior offerente. In una situazione dove Bene e Male sono solo parole svuotate di senso i due compagni non solo mettono a repentaglio la vita in missioni letali, ma, quel che è forse peggio, rischiano continuamente di dover rinnegare quei pochi principi che sono loro rimasti. Un antico vampiro a capo della sicurezza di un’organizzazione denominata Il Nuovo Patto di Sangue – che mira a pacificare e a regolamentare i rapporti tra Umani e Vampiri – vi ingaggia per fermare un misterioso assassino, chiamato…

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I due volti del terrore di Michele Tetro e Roberto Azzara

Non esiste un medium migliore di un altro per raccontare una storia, ma unicamente due modi differenti di intendere e trattare uno stesso racconto. Michele Tetro e Roberto Azzara (accompagnati da molti altri autori ospiti) ci conducono in un lungo viaggio attraverso i due volti del terrore, quello narrativo e quello cinematografico, qui per la prima volta messi a confronto. Storie di vampiri, fantasmi, demoni, mostri, creature soprannaturali, serial killer, minacce provenienti da altri mondi, incubi incarnati, spettri dell’inconscio vengono rievocati nelle loro due dimensioni principali, quella della parola scritta e quella delle immagini in…

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La ragazza con l’occhio di vetro e altre storie di amore dark di Stefano Fantelli

Una ragazza dalla pelle diafana e dalle anche sporgenti, pungenti, sfacciate. Una certa dose di eyeliner, i capelli spavaldi e rossi e i percorsi delle cicatrici e dei lividi che disegnano il suo corpo come un arabesco. Questo è il modello di donna con cui il Brujo Fantelli, con abile stregoneria, riesce a rapire il lettore nelle molteplici storie racchiuse come in una matrioska horror in questo suo nuovo libro, toccando il lato emozionale più profondo, narrando amori impossibili in una chiave squisitamente macabra e dark, in una realtà dove tutto è possibile, niente è un’eccezione e quindi….

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