E’ uscito il secondo numero di Zotique

Secondo numero della rivista licenziata dalla Dagon Press, data alla luce a svariati mesi di distanza rispetto al numero pilota. L’esperto Pietro Guarriello conferma struttura e caratteristiche già apprezzate dai cultori weird, presentando Ambrose Bierce e Gertrude Atherton, a cui dedica in prima persona un’ampia panoramica su vita e produzione narrativa. Grande spazio dedicato soprattutto alla penna californiana, celebre per la realizzazione del satirico aforismario Il Dizionario del Diavolo (1906) oltre per una lunga serie di racconti fantastici caratterizzati da un’ambientazione bellica risalente al periodo secessionista americano.
Il mix saggistica e narrativa, garantito dalle puntuali traduzioni sempre a cura di Guarriello di cinque inediti in Italia dello scrittore, è impreziosito da una completa carrellata critica di tutti i volumi pubblicati nella nostra penisola a firma BierceGuarriello spiega contenuti e fornisce impressioni, prendendo per mano l’ideale cliente verso un ideale acquisto benedetto dal crisma della conoscenza.
Più contenuta la parte dedicata alla scrittrice americana, con cui Bierceha avuto un flirt, con un’ampia biografia e la proposizione del racconto (del terrore) che la stessa reputava il suo principale cavallo di battaglia.
Cesare Buttaboni completa il trittico caratterizzato da presentazione autore e inediti narrativi (quattro) ponendo l’attenzione sul belga Thomas Owen, collega e socio del più conosciuto Jean Ray. Il bravo appassionato lombardo ripropone un lavoro già uscito nel 2011 sulla rivista della Hypnos, a cui Guarriello associa quattro racconti fantastici che mantengono l’imprinting già tracciato da Bierce e dalla Athertongravitante attorno al tema “morte”.

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E’ uscita Dimensione Cosmica n. 6

Esce il sesto numero di Dimensione Cosmica, una rivista che è ormai un punto di riferimento per il pur circoscritto seguito di cultori del fantastico. Si è scelto di omaggiare, come ha anche fatto un’altra testata del settore ovvero Providence Press, la figura di Giuseppe Lippi purtroppo scomparso lo scorso dicembre. Lippi viene ricordato attraverso una lunga serie di testimonianze di persone che lo hanno conosciuto di persona. Si trattava di una personalità forte che ha fatto molto per la diffusione del fantastico in Italia. Io personalmente mi sono formato su H.P. Lovecraft grazie a lui. Purtroppo, dopo la sua morte, è stato coinvolto in spiacevoli polemiche di stampo politico. Niente di più sbagliato: anzi mi ricordo come proprio lui, riferendosi a Gianfranco De 
Turris e Sebastiano Fusco a proposito di Lovecraft, pur elogiando la loro competenza e l’importanza del loro
lavoro, ne criticava le forzature ideologiche come nel caso del celebre Castoro, primo serio studio consacrato
al Solitario di Providence ormai purtroppo introvabile.

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E’ uscito il nuovo numero della rivista Hypnos

Nuovo, ricco numero della rivista Hypnos, con i racconti di Aleister Crowley, “Al crocevia delle strade” e “La violinista”, e, sempre per i classici del fantastico, “Le voci”, di Edward Lucas White e “La trappola degli elfi”, di Francis Stevens. Tra gli autori contemporanei invece Kurt Fawver, con il racconto vincitore dello Shirley Jackson Award 2018, “La convessità dei nostri figli”, e Fabio Lastrucci con “I colori sbagliati”, con cui ha raggiunto la vittoria nella sesta edizione del Premio Hypnos. Completano il numero, articoli, recensioni e la prima parte della Strana Storia dell’Arte, a cura di di Ivo Torello.

Cover art by Ivo Torello.

(disponibile dal 06/06/19)




La rivista Dimensione Cosmica arriva al quinto numero

Esce il numero cinque di Dimensione Cosmica, la rivista curata da Gianfranco De Turris e Adriano Monti Buzzetti. Si tratta di un fascicolo particolarmente interessante in cui possiamo trovare uno stimolante intervento di Chiara Nejrotti intitolato Tolkien tra Mito, Simbolo e Letteratura. L’articolo si pone nel solco dell’interpretazione simbolica del Fantastico teorizzata proprio da De Turris e Fusco con le celebri introduzioni ai volumi Fanucci degli anni ‘70 e ‘80. Sicuramente ritengo che il loro approccio sia profondo e per niente banale e, da questo punto di vista, considero ingenerose le critiche mosse da Gian Filippo Pizzonel recente volume Guida ai narratori del fantastico pubblicato da Odoya. Si può o meno essere d’accordo con questa teoria ma certo trovo priva di senso l’affermazione “che non sia suffragata da nessuna prova”. Non nego che, delle volte, ci siano delle forzature come quando si vuole accostare Evola ad autori libertari come Philip K. Dick e Norman Spinrad ma qualsiasi “teoria” ha i suoi limiti interpretativi. Lo stesso Evangelisti, quando ha definito “compagno” Lovecraft, ha commesso una forzatura.

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