Streghette! di Giulia Besa

Sophie Landi è una sedicenne dotata di un’immaginazione infinita, lettrice instancabile di narrativa fantastica al punto che quando pensa fa spreco di citazioni da Lovecraft o da altri classici del fantastico. Grazie a questo suo dono riesce a trasformare la realtà. Così il suo ex ragazzo Nicola diventa un drago o qualsiasi altro tipo di creatura fantastica e così lei può fare l’amore con un essere sovrannaturale invece che con un ragazzo problematico con genitori separati e padre alcolizzato.
Sempre grazie alla sua immaginazione Sophie scrive racconti fantasy. Ma cosa succede quando le sue fantasie prendono vita, diventano reali?
Il primo essere da lei inventato a farsi di carne e sangue è il buffo draghetto ghiotto di noccioline che si fa chiamare Jean Claude Allumette ed è subito ribattezzato Fiammifero da Sophie: sostiene di essere il famiglio di Sophie, che il vero cognome della ragazza è Le Charme e che lei è una potenziale strega.
Il suo compito è condurla alla scuola di stregoneria Dame Noir a Venezia perché impari l’arte della stregoneria secondo la volontà della madre di Sophie.
Anche perché deve imparare a difendersi dai mostri che possono attaccarla da un momento all’altro.

Continua a leggere sul portale la recensione a firma di Luca Bonatesta:




La casa delle conchiglie di Ivo Torello

“Ogni libro contiene in sé le conoscenze di altri mille libri” si legge nel primo capitolo dell’ultima fatica dell’esperto genovese Ivo Torello. Una giusta considerazione che calza a pennello proprio per questo La Casa delle Conchiglie, probabilmente l’opera più complessa, per l’innegabile retaggio esoterico che sottende il romanzo, dello scrittore nato nel 1974. Presentato, apparentemente, come un erotico estremo che sconfina spesso oltre la stessa definizione di erotico, il romanzo contiene in sé il seme della classica letteratura weird di fine ottocento e inizio novecento. Torello(plurivincitore del Premio Lovecraft) è uno studioso di lungo corso del genere weird , nonché storico collaboratore di Andrea Vaccaro e delle Edizioni Hypnos, e questo si respira a pieni polmoni nella lettura del testo che snocciola tributi in ogni pagina e crea un’atmosfera che ricorda i vari Il Gran Dio Pan (1890) di Arthur Machen (per l’esistenza di un altrove cui accedere col ricorso di sostanze capaci di sublimare l’estasi) e Alraune – La Mandragora  di Hanns HeinzEwers per l’atmosfera corrotta e gli espliciti riferimenti sessuali, ma soprattutto sembra giocare sui temi toccati dal saggio di magia sessuale Magick (1913), opera in cui Aleister Crowley cerca di rendere pubblici i suoi studi legati al rapporto sesso-magia come via per entrare in contatto con entità superiori che si celano alla vista dei comuni mortali e che sono veicoli di un potere capace di sconvolgere l’ordine naturale delle cose.

Continua a leggere sul portale la recensione a firma di Matteo Mancini: