La strana fede di Richard Gavin

Ottava uscita della collana Visioni delle Edizioni Hypnos del duo Vaccaro-Torello, data alle stampe nel gennaio del 2019. Dopo aver proposto maestri quali Algernon Blackwood e veterani quali Steve Rasnic Tem, l’editore di Milano torna a battere il ferro caldo degli astri nascenti di quel modern weird ancorato alla tradizione delle origini, a quella narrativa fantastica che trae linfa dallo studio dell’esoterismo. È dunque il turno del canadese Richard Gavin, scrittore classe 1974 già proposto, nel formato breve, dalla Hypnos in un’antologia collettiva curata da Laird Barron e nella rivista a cadenza periodica dalla stessa licenziata. The Eldritch Faith, questo il titolo originale dell’opera (pubblicata nel 2012), è la prima novella di Gavin a vedere la luce nella nostra penisola. Settantaquattro pagine assai criptiche, sospese tra follia e un occultismo a tratti luciferino che conduce a una sapienza dannata.

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E’ uscito il secondo numero di Zotique

Secondo numero della rivista licenziata dalla Dagon Press, data alla luce a svariati mesi di distanza rispetto al numero pilota. L’esperto Pietro Guarriello conferma struttura e caratteristiche già apprezzate dai cultori weird, presentando Ambrose Bierce e Gertrude Atherton, a cui dedica in prima persona un’ampia panoramica su vita e produzione narrativa. Grande spazio dedicato soprattutto alla penna californiana, celebre per la realizzazione del satirico aforismario Il Dizionario del Diavolo (1906) oltre per una lunga serie di racconti fantastici caratterizzati da un’ambientazione bellica risalente al periodo secessionista americano.
Il mix saggistica e narrativa, garantito dalle puntuali traduzioni sempre a cura di Guarriello di cinque inediti in Italia dello scrittore, è impreziosito da una completa carrellata critica di tutti i volumi pubblicati nella nostra penisola a firma BierceGuarriello spiega contenuti e fornisce impressioni, prendendo per mano l’ideale cliente verso un ideale acquisto benedetto dal crisma della conoscenza.
Più contenuta la parte dedicata alla scrittrice americana, con cui Bierceha avuto un flirt, con un’ampia biografia e la proposizione del racconto (del terrore) che la stessa reputava il suo principale cavallo di battaglia.
Cesare Buttaboni completa il trittico caratterizzato da presentazione autore e inediti narrativi (quattro) ponendo l’attenzione sul belga Thomas Owen, collega e socio del più conosciuto Jean Ray. Il bravo appassionato lombardo ripropone un lavoro già uscito nel 2011 sulla rivista della Hypnos, a cui Guarriello associa quattro racconti fantastici che mantengono l’imprinting già tracciato da Bierce e dalla Athertongravitante attorno al tema “morte”.

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Lovecraft Museum di Steve Rasnic Tem

Secondo numero della collana Visioni delle Edizioni Hypnos che pescano tra i racconti finalisti dello Shirley Jackson Award del 2016 la novella In The Lovecraft Museum (2015) di Steve Rasnic Tem e la distribuiscono, sul finire del 2016, al pubblico italiano col più immediato titolo di Lovecraft Museum.
Rasnic Tem è un autore conosciuto dai cultori di antologie horror per esser stato inserito in molteplici volumi collettivi, tra i quali il cult Il Libro dei Morti Viventi (2000), al fianco dei maestri contemporanei del genere. Nonostante i tentativi di proporlo al pubblico italiano, Rasnic Tem non gode di grossa considerazione nella nostra penisola tanto che risulta pubblicato un suo solo volume (Dolcetto o Scherzetto ad Halloween Street, Delos) comunque insufficiente a garantirgli una menzione nella recente Guida alla Letteratura Horror dell’Odoya. Apprezzato dagli studiosi, è considerato uno dei più brillanti autori di narrativa dell’orrore dell’ultima generazione. Non a caso è stato pubblicato negli Stati Uniti su tutte le riviste del settore, tra le quali Fantasy Tales, The Year’s Best Fantasy and Horror, Best New Horrors, Pulphouse. È per lo più abile sulla breve distanza, ma ha scritto anche romanzi. Una sua antologia è stata per parecchio tempo ai vertici delle classifiche di vendita in Francia sebbene egli sia uno scrittore americano.

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All’ombra dell’antico nemico di Giovanni Magherini Graziani

Riscoperta targata Edizioni Hypnos che rende fruibile l’opera dell’unico autore italiano ad essere apparso sulle prestigiose pagine di Weird Tales, la mitica rivista americana in cui si formarono LovecraftHoward e SmithAndrea Vaccaro e Ivo Torello, supportati dalla coltissima prefazione di Danilo Arrigoni, rispolverano, a distanza di oltre cento anni, i racconti di Giovanni Magherini GrazianiAll’Ombra dell’Antico Nemico è il prodotto di una selezione di sette racconti, sui sedici giunti fino a noi, scritti tra il 1884 e il 1910 dalla penna dello scrittore originario di Figline Valdarno (Fi). Ben cinque di questi arrivano dal capolavoro antologico Il Diavolo: Novelle Valdarnesi (1886), due da In Valdarno: Racconti Toscani (1910), mentre nessuno dalla prima delle tre antologie dell’autore ovvero Casentino: Impressioni e Ricordi (1884).
Il fantastico di Magherini Graziani è un coacervo di situazioni strettamente correlate alla tradizione cattolica, in vista di un orrore proprio del folklore agreste.

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Vangeli di sangue di Clive Barker

A quasi trent’anni dal capitolo che ha iniziato la saga HellraiserClive Barker scrive il capitolo  conclusivo della serie e lo fa chiamando all’appello il detective dell’occulto Harry D’Amour, celebre soprattutto per esser stato il protagonista del racconto L’Ultima Illusione (1988) prima e soprattutto della trasposizione cinematografica del medesimo, distribuita
col titolo Il Signore delle Illusioni (1995), per la regia dello stesso Barker.
Vangeli di sangue (The Scarlet Gospels), edito in Inghilterra e negli Stati Uniti nel 2015 ma giunto in Italia con due anni di ritardo grazie alla meritoria scelta della piccola Independent Legions Publishing, è un romanzo abbastanza voluminoso che si discosta sia dal romanzo capostipite (Hellbound Heart) sia dalla saga
cinematografica di riferimento.

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Clive Barker




La casa delle conchiglie di Ivo Torello

“Ogni libro contiene in sé le conoscenze di altri mille libri” si legge nel primo capitolo dell’ultima fatica dell’esperto genovese Ivo Torello. Una giusta considerazione che calza a pennello proprio per questo La Casa delle Conchiglie, probabilmente l’opera più complessa, per l’innegabile retaggio esoterico che sottende il romanzo, dello scrittore nato nel 1974. Presentato, apparentemente, come un erotico estremo che sconfina spesso oltre la stessa definizione di erotico, il romanzo contiene in sé il seme della classica letteratura weird di fine ottocento e inizio novecento. Torello(plurivincitore del Premio Lovecraft) è uno studioso di lungo corso del genere weird , nonché storico collaboratore di Andrea Vaccaro e delle Edizioni Hypnos, e questo si respira a pieni polmoni nella lettura del testo che snocciola tributi in ogni pagina e crea un’atmosfera che ricorda i vari Il Gran Dio Pan (1890) di Arthur Machen (per l’esistenza di un altrove cui accedere col ricorso di sostanze capaci di sublimare l’estasi) e Alraune – La Mandragora  di Hanns HeinzEwers per l’atmosfera corrotta e gli espliciti riferimenti sessuali, ma soprattutto sembra giocare sui temi toccati dal saggio di magia sessuale Magick (1913), opera in cui Aleister Crowley cerca di rendere pubblici i suoi studi legati al rapporto sesso-magia come via per entrare in contatto con entità superiori che si celano alla vista dei comuni mortali e che sono veicoli di un potere capace di sconvolgere l’ordine naturale delle cose.

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