Riscoperta targata Edizioni Hypnos che rende fruibile l’opera dell’unico autore italiano ad essere apparso sulle prestigiose pagine di Weird Tales, la mitica rivista americana in cui si formarono Lovecraft, Howard e Smith. Andrea Vaccaro e Ivo Torello, supportati dalla coltissima prefazione di Danilo Arrigoni, rispolverano, a distanza di oltre cento anni, i racconti di Giovanni Magherini Graziani. All’Ombra dell’Antico Nemico è il prodotto di una selezione di sette racconti, sui sedici giunti fino a noi, scritti tra il 1884 e il 1910 dalla penna dello scrittore originario di Figline Valdarno (Fi). Ben cinque di questi arrivano dal capolavoro antologico Il Diavolo: Novelle Valdarnesi (1886), due da In Valdarno: Racconti Toscani (1910), mentre nessuno dalla prima delle tre antologie dell’autore ovvero Casentino: Impressioni e Ricordi (1884).
Il fantastico di Magherini Graziani è un coacervo di situazioni strettamente correlate alla tradizione cattolica, in vista di un orrore proprio del folklore agreste. Viene in ballo, in altre parole, una cultura che ruota attorno a storie di fantasmi, maledizioni, malocchi e, dietro a tutto, il grande regista, lui, l’avversario per antonomasia: il diavolo. È il rivale di Dio ad aleggiare in quasi tutte le opere, talvolta in prima persona talaltra quale suggeritore, alla stregua di una provocante opportunità che rivela solo in punto di morte la propria maschera millantatrice. L’autore porta in scena il tutto con lo stile proprio dei racconti del focolare, come diremmo oggi, o più semplicemente delle tradizionali storie narrate dal vecchio del paese durante le veglie, in un’epoca in cui le televisioni erano fantastiche chimere e i libri un lusso non sempre sostenibile dai chi costituiva il volgo. Una scelta che rende particolare il narrato ma, al tempo stesso, offre uno stile non sempre lineare, ricettacolo di sotto trame che poi non si sviluppano, filtrate dal resoconto di un protagonista su cui si innesca, talvolta, il ricordo di un altro personaggio, mentre gli stessi procedono in azioni ben definite (a esempio una battuta di caccia alla lepre). Ne vengono fuori storie, in taluni casi, un po’ dilatate e frammentate, ma non per questo disprezzabili. Magherini, figlio di un mezzadro manlevatosi dallo status sociale di agricoltore grazie a calibrati studi da autodidatta fino a sposare una contessa, si rivela maestro nel ricreare l’ambiente rurale a beneficio di un verismo che è caratteristica centrale dei suoi racconti. Plasmare una realtà credibile per puntellare l’incredibile, il paranormale, che poi irrompe, questa è la missione che compie in modo magistrale. Passa da tale impostazione la scelta di rinunciare a uno stile aulico e artificioso, sacrificato a beneficio del gergo della campagna fiorentina non sempre corretto e fluido. Una soluzione che potrebbe allontanare qualche potenziale lettore, troppo avvezzo alla letteratura mainstreaming, ma che rende interessante l’opera per la sua impronta caratterizzante e per questo unica.
Il campionario del fantastico è quello classico, con omaggi a Edgar Allan Poe ma anche ai moralizzanti racconti medievali di carattere edificante correlati alla tradizione religiosa. Superstizione, atteggiamenti spacconi puniti dall’arroganza di chi pensa di esser scevro da influenze ultraterrene (e che poi è il primo a credervi), devozione quale unica via per vincere il male sono le matrici della raccolta. Tra tutti spicca Fioraccio, dato alle stampe su Weird Tales dopo che un redattore di Providence lo aveva pubblicato in inglese nel 1890 su suggerimento di chi aveva curato l’edizione francese dell’antologia Il Diavolo di Magherini Graziani. Si tratta di un racconto necrofilo, sulla scia de La Verità sul Caso Valdemar, in cui un noto bestemmiatore che ha rifiutato in vita Dio e i suoi rappresentati persiste nel suo atteggiamento anche da morto, rigettando il camposanto in cui è stato sepolto, al punto da emergere, sempre più putrefatto, dalla tomba ogni sera, parlando con una voce cavernosa che si diffonde da sottoterra. Omaggia La Mascherata della Morte Rossa l’ottimo e veloce Leonzio. Qui si sostituisce la morte rappresentata dalla peste con quella rappresentata dalla risposta delle forze dell’altrove al dileggio umano nei confronti dei morti e dei santi. Il tema dei ritornanti e della punizione nei confronti dei dileggiatori si rinnova ne Il Diavolo, in cui alla convenzionale ghost story si unisce il ruolo attivo recitato dal diavolo dell’iconografia cattolica (vediamo un caprone antropomorfo prendersi beffe del prepotente di turno). Resta su percorsi squisitamente gotici San Cerbone, per la presenza del fantasma di una nobildonna, macchiatasi di omicidio per interposta persona, condannato a vivere braccato dal fantasma della damigella che ha fatto decapitare in quanto rea di averle rubato il marito.
Poi abbiamo un grimorio (Il Libro del Comando), sulla falsa riga della lampada resa celebre dalle Mille e una Notte, che esaudisce le richieste salvo poi catturare in una sorta di ragnatela il detentore portandolo a consegnare l’anima al demonio. Un po’ come avviene anche nel racconto Lo Specchietto, dove a spingere nelle fauci del diavolo è la volontà di scoprire gli autori delle malefatte subite, attraverso una pratica di divinazione che passa dall’impiego di uno speciale specchio gestito da un esoterista ebreo. Non poteva infine mancare la vecchietta del paese (La Strega) che lancia anatemi a chiunque rifiuti di farle dono di cibo, così da rendere necessario l’intervento di un medico stregone che ricorre, piuttosto che alle medicine, a metodi necessari per sciogliere il malocchio.
Dunque un libricino di centosettanta pagine, corredato di note e di una critica che cala il lettore nel background dell’epoca ma che, soprattutto, fa cultura e permette agli studiosi di fantastico di scoprire un autore fin troppo sottovalutato. Un volume che arriva alla stregua di una manna dal cielo, un fascio di luce che sottrae dalle tenebre l’antico nemico della letteratura fantastica italiana: l’ignoranza di chi crede che il fantastico sia prerogativa della sola letteratura anglo-americana.
L’AUTORE
Giovanni Magherini-Graziani (1852-1924), erudito e filantropo di campagna noto per i suoi testi di storia locale e le biografie di Michelangelo e Raffaello, è stato uno straordinario quanto misconosciuto narratore di racconti “di paura”. Il fascino delle notti di veglia contadine torna a rivivere nelle pagine inquietanti dell’autore toscano, unico scrittore italiano mai apparso sulla mitica Weird Tales.
All’ombra dell’antico nemico
Autore: Giovanni Magherini Graziani
Editore: Edizioni Hypnos
Collana: Impronte
Pag. 176
Codice ISBN: 9788896952030
Prezzo di copertina: € 14,90 – 13, 41 se comprato sul sito di Edizioni Hypnos.
a cura di Matteo Mancini
(goldenmancho@libero.it)