Molto interessante è il videoclip di (Cosa devo fare) Quando piove forte, primo singolo di Paolo Ronchetti: una strada fangosa ed un uomo che cammina portando con sé una chitarra acustica. Non riusciamo a vederlo di faccia, lo vediamo di spalle: è proprio lui, Paolo. Lo vedremo in volto soltanto alla fine di questo videoclip, che propone vari personaggi in pose del tutto naturali mentre sorreggono vari oggetti, gli stessi nominati nel testo della canzone: un piccolo piano portatile, un ferro da stiro, delle casse, dei libri, dei vestiti da lavare, ed altri ancora. Sono oggetti di uso quotidiano, rifugio di un’esistenza che a volte può essere inquieta, e pertanto la semplicità di tali oggetti si rivela ancora più importante. Paolo canta che, quando fuori piove lui suonerà “il piano con due dita”, stenderà “le tue camicie ad asciugare”, leggerà “tutti i libri che aveva dimenticato”, ma penserà anche al passato, abbandonandosi “sul canale dove andava a navigare”. I periodi difficili si superano nel confort delle piccole gioie dell’esistenza, e anche l’amore assume un ruolo importante: “stirerò i tuoi vestiti e ti darò da bere una pozione d’amore” canta prima dell’assolo. Per questo videoclip Paolo ha affermato di essersi fatto influenzare dai documentari di Roberto Minervini, regista che ama molto.

Questo singolo segna il debutto di Paolo Ronchetti, ed è tratto dal disco Cose da Fare. È disponibile sui migliori digital store e su Youtube, con annesso video musicale. Si tratta del primo singolo di un autore che ha alle spalle importanti esperienze musicali, che hanno le radici nel punk degli anni delle scuole superiori, verso la fine degli anni ’70, fino al post punk dei Gobar ed al cantautorato (dal 2011 ha portato in giro uno spettacolo su Jannacci).

Questo singolo è, quindi, perfetta espressione di questo ampio percorso, e si pone in posizione centrale tra rock e cantautorato italiano. Il brano è sostenuto da una chitarra acustica che sostiene la voce, mentre la batteria suona energicamente e nel ritornello compaiono lievi distorsioni. Durante le strofe si possono sentire degli strumenti a fiato in sottofondo.

In linea con il testo, la sua è una poetica della semplicità, e Paolo svela chiaramente che anche usando pochi accordi e creando una canzone fatta di strofe e ritornelli è possibile creare un ottimo prodotto artistico, molto originale e ben arrangiato. Attendiamo di ascoltare l’intero album per poter approfondire ulteriormente questo artista, che sembra avere molto da dire e raccontare.

Link Video: https://www.youtube.com/watch?v=e3ZHX7wevbE

Link Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/track/4BEoKnrIT5mfbD1KlrAxhH

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