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[…]La scienza invece preferiva parlare di Forme di Vita Anomale, ma non ci aveva cavato ancora un ragno dal buco […]

Prima di leggere questa raccolta, ammetto senza vergogna di non avere idea di chi fosse l’autore. Non è possibile conoscere tutti i nomi della narrativa fantastica italiana, dato che, fortunatamente, sempre più nuove penne emergono dall’oblio dell’anonimato e io stesso sto uscendo dall’abisso dell’ignoranza per ampliare le mie conoscenze in materia.

Futuri Inattesi è un’antologia di racconti di fantascienza curata dall’associazione RiLL(Riflessi di Luce Lunare) ed edita da Acheron Books. L’opera è stata presentata durante Lucca Comics & Games 2023.

Nicola Catellani, affermato autore pluripremiato al Trofeo RiLL (vincitore nel 2021 e 2022) e premiato altre sei volte dal 2017, viene celebrato nell’antologia personale della collana Memorie dal Futuro per il 2023.

Questa antologia raccoglie undici racconti di fantascienza che esplorano tematiche affascinanti e inattese.

L’opera si suddivide concettualmente in due macrogruppi che, amalgamandosi, hanno dato vita al titolo.

I Futuri, che possono essere lontani o vicini, sono storie ambientate in epoche e su pianeti remoti, dove l’immaginazione si spinge ad esplorare i confini del possibile. Gli Inattesi, invece, sono racconti che si svolgono nel nostro tempo o in un futuro prossimo, dove l’elemento fantascientifico emerge in maniera inaspettata, intrecciandosi con la realtà e creando scenari sorprendenti.

Futuri Inattesi rappresenta un viaggio che vale la pena intraprendere, attraverso diverse sfaccettature della narrativa fantascientifica, offrendo al lettore spunti di riflessione e intrattenimento di alto livello.

Adesso diamo parola ai racconti:

Tutto calmo, tutto lucente, che dà ispirazione alla copertina, è un racconto ambientato in uno di quei tanti paesi ai piedi delle montagne dove la tradizione, con quel suo leggero aroma di legame con il passato natalizio che tutti noi abbiamo vissuto, rimane ben salda. Narra le vicende di Don Gilberto e di una sua parrocchiana che, nell’intento di raggiungere l’eremo per la messa natalizia, situato vicino ai paesi della curia, scoprono di avere come” vicino”, una delle forme di vita aliene che negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa in tutto il mondo. Ho trovato questo racconto una toccante allegoria sull’umanità, dove l’essere umano molto spesso si ritrova ad essere “meno umano” di altre creature. Raccontare oltre sarebbe spoiler, ma posso decisamente dire di aver apprezzato il finale.

Intruso lunare è invece ambientato, appunto, sul suolo lunare, dove il colonialismo del nostro satellite è ormai avviato e sono presenti diverse basi, tra cui quelle americana, cinese e russa. Ovviamente, questo racconto prende spunto dal colonialismo mondiale, trasportandolo in un contesto differente, ma che rispecchia perfettamente quello che potrebbe effettivamente accadere, prendendo come dati di fatto ciò che succede attualmente ai nostri giorni. L’arrivo di un mercante spaziale, appartenente a un’etnia non presente sulla Luna colonizzata, inizia a creare nuove situazioni che evolveranno nel corso del racconto. Decisamente, questo scritto cerca di farci analizzare la sottile differenza tra i confini invisibili che separano i popoli, creati dai governi, e quelli tracciati dall’essere umano, che possono rivelarsi estremamente labili.

Il Bar Subito Dopo (racconto vincitore del 27esimo Trofeo RiLL, 2021) parte in una maniera che prende una magnifica deviazione verso la fine, capace di farti ricredere su quanto stava accadendo. Anche stavolta dovrò stare molto attento perché lo spoiler è dietro l’angolo. La storia inizia con un uomo che non ricorda perfettamente come è arrivato in quel determinato luogo. Alzando lo sguardo, nota la presenza di un bar nel quale entra, anche solo per capire dove si trovi e che giorno sia. Da questo momento in poi, lo avvolge una spirale discendente di dubbi e domande che lo condurranno a una risoluzione finale decisamente non preventivabile.

Questo racconto mi ha sorpreso positivamente. Quella che all’inizio sembrava una storia dal sapore biblico, ha poi preso una piega inaspettata che mi ha fatto esclamare “geniale!”. Senza fare spoiler, posso affermare che ad un certo punto mi è sembrato di essere all’interno di un episodio della serie tv Alias.

F.lli marziani, dal 1947 (racconto terzo classificato al 24esimo Trofeo RiLL, 2018), come il primo racconto, è ambientato in una località rurale. Protagonista è un turista di nome Fausto, che si ritrova a indagare su un’attività commerciale chiamata “Fratelli Marziani”. Con sua sorpresa, scopre che per la gente del posto quel nome non è un cognome, ma bensì un’indicazione di provenienza.

Così ha inizio questa storia decisamente piacevole e scorrevole, caratterizzata da un vivace scambio di dialoghi. Anche in questo caso, ammetto di non aver per nulla immaginato il finale che ho letto, che devo dire ho apprezzato molto. La trama è lineare e fino a circa tre quarti del racconto si è portati a pensare di trovarsi di fronte a una storia che verte su un determinato argomento, per poi scoprire di essersi completamente sbagliati. Pur non essendoci un vero e proprio elemento fantascientifico (almeno… no, nulla, lo leggerete), come già accennato, il finale lascia decisamente di stucco.

Le notti degli Into invece ha una location ben definita, Gardaland. Il protagonista è un membro della Security che viene identificato come operatore 21. Tratta di un gruppo di persone chiamati Into(ccabili), apparentemente gruppi eterogenei di persone di diverse culture e nazionalità, che ogni tanto nelle notti d’estate prenotano l’intero parco di divertimenti per loro, dalla mezzanotte alle tre del mattino. Normalmente tutto fila liscio come l’olio, tranne questa volta… In questo testo si delinea un tocco estremamente delicato quanto deciso nella narrazione, non posso raccontare altro per non rovinarvi la lettura, ma il colpo di scena è dietro l’angolo, manifestando in tutta la sua semplicità un elemento fantascientifico senza mai descriverlo concretamente.

Urne elettorali (racconto secondo classificato al 27esimo Trofeo RiLL, 2021): da democrazia a necrocrazia è un lampo, un’allegoria sul fatto che la politica non è più per i giovani, ma per i vecchi e addirittura per i morti. In questa ambientazione distopica, la politica mondiale ha trovato il modo di far votare le persone defunte attraverso lasciti testamentari che vengono puntualmente aggiornati. Il racconto narra le vicende di Eugenio e degli altri compagni di scrutinio durante una sessione di controllo delle votazioni espresse dai defunti, esaminando un aspetto emotivo molto forte.

L’album dei ricordi sbagliati tratta della scomparsa dello zio Guglielmo nel dicembre del 2000. La storia inizia nel dicembre del 2002, due anni dopo la sua misteriosa scomparsa. La famiglia si vede costretta a occuparsi di tutti i beni che quest’uomo aveva accumulato negli anni, considerato un po’ strano dalla stessa. Quando i due nipoti trovano le vecchie fotografie e le macchine fotografiche da lui costruite, inizia un viaggio nei ricordi che svela però qualcosa di inquietante. Anche stavolta l’autore mi ha sorpreso: verso la metà del racconto ero convinto di leggere una ghost story, per poi scoprire un cambio di rotta completamente inaspettato. E anche stavolta il finale mi ha decisamente regalato un bel sorriso.

Quel signore in salotto (racconto vincitore del 28esimo Trofeo RiLL, 2022): avevo chiesto una ghost story e sono stato accontentato. Tranquilli, non è spoiler perché già dalle prime righe l’autore lo fa capire chiaramente: questa è la storia narrata dalla protagonista, che racconta di sua madre che vive da sola, o almeno credeva di vivere da sola. La narrazione è ben scorrevole e fino all’ultima riga sei curioso di capire dove vada a finire. Questo racconto non ha grandi colpi di scena, ma tutta la narrazione ti porta a indagare sul perché e su cosa sia un ospite. Non troverete jumpscare o orrori gratuiti, cosa che, in questo contesto, ho apprezzato molto.

Con Il Vecchio Blaterone (racconto vincitore di SFIDA 2019) torniamo in un contesto fantascientifico. La storia è quella di una ragazzina che vive sul pianeta Aurora. Lei e l’attuale popolazione di questo nuovo mondo sono i discendenti degli esuli della Terra, giunti su questo pianeta da diverse decine di anni. Non conoscono la reale storia della Terra, ma attraverso una macchina chiamata Storytell ascoltano in modo religioso storie inventate – a noi ben note – fino a quando non accade qualcosa di insolito.

Qui però, sento di dovermi comportare in modo diverso dal mio solito modus operandi in merito alle recensioni.

A mio parere, le storie non nascono unicamente dalla pura fantasia o dalla mera realtà, ma piuttosto da una combinazione di entrambe. L’immaginazione è l’ingrediente fondamentale: permette di creare mondi, personaggi ed eventi che non esistono nella realtà, dando vita a storie originali e coinvolgenti. Tuttavia, la realtà gioca un ruolo altrettanto importante: le storie traggono spesso ispirazione da esperienze di vita vissuta, fatti storici, notizie di attualità o anche semplici osservazioni del mondo che ci circonda. È inevitabile.

Quindi, vi invito a recuperare questo racconto e poi a porvi la seguente domanda:

“Vorrei vivere in un mondo apparentemente quieto ma privo di storie fantastiche?”.

La grande impresa (racconto vincitore del premio “Scienza Fantastica”, 2021) è ambientato il 29 agosto 3021. La narrazione ci immerge in quello che sembra l’addio definitivo della popolazione umana al pianeta Terra. I due protagonisti del racconto, Capo e Roger, effettuano una breve ricognizione del pianeta prima che Capo prenda l’ultima navicella che lascia il pianeta. Durante la ricognizione, constatano che i mari sono completamente avvelenati e la fauna e la flora sono sull’orlo dell’estinzione. Normalmente si potrebbe pensare che la grande impresa sia il viaggio verso la nuova destinazione, che richiederà 250 anni per essere raggiunta. In realtà, la vera impresa non è il viaggio in sé, ma ciò che lo precede e lo segue. Questo racconto è il più breve dell’antologia, e ne sono sinceramente dispiaciuto. Sarebbe stato interessante leggere un proseguimento, anche di un paio di pagine in cui la grande impresa venisse almeno accennata, ma va bene così. Il racconto ha comunque acceso la mia fantasia sul modus operandi, raggiungendo quindi il suo scopo.

Il Fantastico Binomio e le sue Magiche Parole (racconto secondo classificato al concorso “Sulle ali del corvo verso l’azzurro”, 2022) è l’ultimo racconto dell’antologia e narra la storia del Mago Binomio, un prestigiatore e compositore di filastrocche che organizza spettacoli per bambini. Possiede un dono straordinario: la capacità di donare gioia e letizia ai suoi spettatori grazie al suo spirito giocoso, al suo entusiasmo e alla sua costante ricerca della felicità altrui.

Un giorno, mentre coinvolge il pubblico con le sue parole magiche, un bambino pronuncia una parola che il Mago Binomio non riesce a decifrare. Per evitare spoiler, non posso proseguire con la trama, ma desidero sottolineare come personalmente in questo racconto leggo una metafora sul potere della parola e dell’immaginazione.

Tutti noi, da bambini, abbiamo avuto la capacità di giocare con le parole, inventandone di nuove e credendole magiche. Crescendo, però, abbiamo perso questo senso di meraviglia, e per quanto ci sforziamo di ritrovare la spensieratezza infantile, il tempo non può essere riavvolto.

Tuttavia, se cerchiamo di mantenere viva la magia dentro di noi, nel bene o nel male, tutto può ancora accadere.

Questo racconto ci insegna anche che nella vita è fondamentale trasmettere agli altri la nostra positività e il nostro entusiasmo, perché non si può mai sapere quanto bene possa ritornare indietro.

A chiudere il volume troviamo un’intervista a Nicola Catellani, mentre la copertina dell’antologia è opera di Valeria De Caterini.

Le novelle di Catellani sono accomunate da una serena pacatezza di fondo e da una propensione al lieto fine. Posso affermare con assoluta certezza che questo è un libro che mi sento di consigliare a chi cerca una lettura che doni quiete e leggerezza, senza per questo rinunciare a un’eccellente qualità della scrittura.

Come già accennato all’inizio, non conoscevo questo autore e ora mi rammarico di non averlo letto prima. Allo stesso tempo, considero questa scoperta una vera fortuna, perché adesso, rispetto a qualche anno fa, ho raggiunto una maturità letteraria che mi permette di apprezzare appieno questi racconti.

Personalmente, ritengo che Intruso Lunare e Urne Elettorali dovrebbero essere inseriti nelle antologie scolastiche. Entrambi, infatti, offrono uno spaccato della coscienza umana e politica attuale e, a loro modo, trasmettono un messaggio importante che potrebbe sensibilizzare con molta delicatezza le giovani menti.

Quantomeno, io avrei avuto piacere di leggerli nelle antologie delle scuole medie.

In conclusione, questa raccolta mi ha appassionato non poco e quasi tutti questi racconti mi hanno spinto a staccarmi dalla lettura per uscire di casa e guardare le stelle, grazie!

L’AUTORE

Nicola Catellaniè nato nel 1968 a Carpi (Modena), dove vive e lavora.
Molti suoi racconti fantastici o di fantascienza sono presenti in antologie e riviste, o sono stati premiati in concorsi letterari (fra cui il Trofeo RiLL, che ha vinto due volte). Ha pubblicato i romanzi Via Lattea per negati (Plesio Editore, 2022) e Pellegrini nella Galassia (Delos Digital, 2023), l’antologia La Grande Impresae altri racconti (Eidon Edizioni, 2022) e il racconto lungo Pianista fuori tempo (Delos Digital, 2023), tutti di genere fantascientifico.

Futuri inattesi. Racconti di fantascienza

Autore: Nicola Catellani

Editore: Acheron Books

Pag. 144

Codice ISBN: 9791254980972

Prezzo: 12 €

Futuri inattesi di Nicola Catellani
Nicola Catellani

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