Hits: 42

“Sono proprio affamato” disse Callender, con una prosaicità che mi ferì, ma era necessaria per rientrare nella realtà.

Smontammo dagli asini e ci avviammo verso la mia casa. Gurgar ci seguì, insolitamente silenzioso.

“Ho dato disposizione ad Abdal perché ci lasciasse la tavola apparecchiata” dissi, e provavo disagio a parlare di quelle banalità dopo il magico pomeriggio appena trascorso.

Stavo per aprire la porta di casa quando udii un suono curioso: acuto, simile al gemito di un bambino.

“Abdal?” chiamai, spalancando la porta.

Il crepuscolo riempiva di ombre la stanza, e sulle prime non vidi nulla. Poi colsi un lieve movimento con la coda dell’occhio. Voltandomi, scorsi la gabbia del canarino. Qualcosa si muoveva tra le sbarre dorate, un’ombra sinuosa aureolata da un leggero lucore quasi metallico, e si ergeva e si dilatava come avesse voluto occupare l’intero spazio della gabbia. Un cobra.

“No, sir! No!” ansimò Gurgar, mentre mi avvicinavo alla gabbia, rispondendo al fascino di quello sguardo che avvertivo su di me.

“Carter, state attento.”

Lasciai cadere nel vuoto anche l’avvertimento di Callender.

Continua a leggere sul portale:

https://www.clubghost.it/portale/2019/07/21/locchio-sinistro-di-horus-11-episodio-di-gloria-barberi/
image_pdfScarica in PDFimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *