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Stephen King, nel corso della sua pluridecennale carriera, ha scritto romanzi e racconti dai vari registri narrativi: horror, fantasy, realismo mainstream, fantascienza e thriller. Ma, dato che il successo di critica e di pubblico è arrivato con romanzi esplicitamente horror come Le notti di Salem, It, Pet Sematary e altri, è considerato solo uno scrittore horror, anzi il re degli scrittori horror. Ma King ha sempre dichiarato di non amare questa etichetta.
Le raccolte di racconti di questo autore sono una dimostrazione di quanto appena detto, in quanto contengono sempre racconti dai registri narrativi più vari.
Non fa eccezione Il bazar dei brutti sogni, che non è certo la migliore raccolta di racconti di King, ma merita una lettura. I racconti sono in parte inediti, in parte già apparsi su riviste, anche in Italia.
In questa recensione parlerò solo di quelli a mio avviso riusciti, almeno la metà, ignorando gli altri.
Iniziamo con Premium Harmony che si ispira, come dichiara lo stesso King nell’introduzione al racconto, allo scrittore americano Raymond Carver. In effetti la descrizione, al tempo presente, di un tranche de vie di due coniugi fa pensare al realismo minimalista carveriano. Si aggiungono però l’umorismo nero e il senso del grottesco tipici di King.
Continua a leggere sul portale la recensione a cura di Luca Bonatesta: