Dylan Dog Magazine 16 - Il mostruoso banchetto

Dylan Dog Magazine 16 - Il mostruoso banchettoIn questo volume sono presenti due fantastiche storie inedite in bianco e nero (la seconda però ha inserti rossi) e articoli e news con foto a colori.

Un articolo introduttivo di Graziano Frediani parla di The Nightmare, documentario sul disturbo psichiatrico della paralisi ipnagogica: si resta svegli e immobili mentre si visualizzano creature fantasmagoriche attorno a noi. Seguono news sulle ultime uscite in cinema e dvd. Spicca un divertente articolo a fumetti, disegnato da Paolo Bacilieri su testi di Giusfredi e Colombo sulla figura dello zombie nella cultura popolare americana. Poi un servizio sul cinema di George Romero che difetta solo dell’omissione della menzione di I am Legend di Richard Matheson come ispirazione del film e un altro sui libri (Phantasmagoria, Rosemary’s baby, su tutti) usciti o ristampati di recente, firmato dal super esperto Giuseppe Lippi. Completano news su interessanti serial e videogames, una retrospettiva sul cinema del grande Guillermo Del Toro (Mauro Colombo approfondisce con competenza, ma dà un giudizio, secondo me, sbrigativo su Crimson Peak, ultimo capolavoro del Maestro del fantastico) e un’altra di Luca Barbieri sulle serie televisive zombie. Il servizio più lungo è un articolo di Gianmaria Contro sui film che affrontano l’argomento delle famiglie mostruose e cannibaliche: introduce il primo fumetto e rileva alcuni film e fumetti ispiratori dello stesso
Veniamo al fumetto quindi.
Il mostruoso banchetto. 94 pagine. Testi di Alberto Ostini. Disegni di Paolo Bacilieri. La storia si apre subito con l’inquadratura di una villa immensa con giardino. All’interno tre esseri umani (?) dalle teste mostruose cenano e parlano delle imminenti nozze di Lionel, membro giovane della famiglia Hawthorne. Ovviamente i tre (sono i genitori e la zia del ragazzo) divorano carne. Rognoni in particolare. Più in là scopriamo che la futura sposa, Gloria, è l’ennesima ex fidanzata di Dylan Dog e che tra gli invitati al matrimonio ci sono anche l’ex ispettore Bloch e la sua fidanzata Penelope, sorella di Jenkins, ex poliziotto. I tre vivono proprio a Wickedford, la stessa contea degli Hawthorne.
Nel corso della storia ricorrono le strizzatine d’occhio al lettore e i riferimenti a un eventuale cannibalismo praticato dagli Hawthorne fino a mostrare, in una scena splatter, il corpo dilaniato di una ragazza brasiliana mandata presso quella famiglia proprio da Penelope per cercare lavoro.
Dylan si presenta, insieme a Groucho, davanti all’altare, nella cappella privata degli Hawthorne e al momento della fatidica dichiarazione del pastore “Se qualcuno è contrario a queste nozze parli ora o taccia per sempre” interviene chiedendo a Gloria il perché del matrimonio. Ma l’indagatore dell’incubo viene messo in condizione di non nuocere dai robusti addetti alla sicurezza. Salvo poi accedere al ricevimento nel giardino della villa grazie al fratello dello sposo, Geoffrey: questi, anticonformista e ubriaco, crea scompiglio alle nozze ed estrae pubblicamente dall’armadio scheletri a carattere finanziario-imprenditoriale. Dopo un po’, in un punto desolato del bosco prospiciente il giardino, trovandosi da solo, viene ammazzato da un mostro, probabilmente un Hawthorne. Bloch, prima ancora di sapere dell’omicidio, indaga (il suo intuito gli dice che qualcosa non quadra). Dylan fa di tutto per difendere Gloria dagli Hawthorne, ma niente è come sembra.
La sceneggiatura di Testini è precisa, serrata, non si perde in fronzoli, va dritta al punto ed è immaginifica, a tratti surreale, con numerosi punti di svolta ed effetti a sorpresa.
Paolo Bacilieri conferma di essere uno dei migliori disegnatori in assoluto del fumetto italiano. E se la cava benone con la griglia Bonelli. Come tutti i grandi riesce a eccellere nei “limiti”. Ma già l’aveva dimostrato con Napoleone, Dampyr e Jan Dix. In due pagine, 66 e 67, Bacilieri si concede due splash page che raffigurano il ricevimento con decine di personaggi tutti diversi tra loro. E prima, tutta la sequenza dell’ingresso della sposa è più libera, come composizione e cronologia sequenziali, della solita griglia bonellliana. C’è qualcosa di “bambinesco” nel tratteggio (è una sorta di mezza tinta) di Bacilieri e nel suo bilanciamento preciso del bianco e del nero, nel suo chiaroscuro e nel delineare figure grottesche, comiche e realistiche insieme. Egli osa. Come i bambini sperimenta. Con la maturità di un’artista, però, che non smette di stupirci da Barokko (erano gli anni ottanta) in poi. A me i disegni di Bacilieri ricordano i fumetti del Corriere dei Piccoli. E, guarda caso, il giovane Tiziano Sclavi scriveva proprio sceneggiature per Il Corriere dei Piccoli. Tutto torna.
Il secondo fumetto, Ricordi di un’estate, 23 pagine, vede ai testi sempre Ostini e un bravo Genovese che ricorda Ambrosini con qualche cenno manga e disegna in bianco, nero e rosso. Una storia della preadolescenza di Dylan Dog. Ci sono nostalgia e malinconia a volontà. Il ritrovamento di un aeroplano della seconda guerra mondiale accende l’immaginazione dei due ragazzini protagonisti insieme a quella degli autori, che si sbizzarriscono in una bellissima e spettacolare doppia tavola i cui l’aereo e la guerra diventano realtà. Ci sono poi un “tradimento” e un fantasma. Il secondo fumetto è sicuramente più breve, ma bello anche esso.
Dylan Dog Magazine 2016 non può mancare negli scaffali di un horror fan che si rispetti.

                                                               a cura di Luca Bonatesta

                                                         (lucabonatesta71@gmail.com)

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