I poteri delle tenebre di Bram Stoker e Valdimar Ásmundsson

I poteri delle tenebre di Bram Stoker e Valdimar ÁsmundssonValdimar Ásmundsson, letterato islandese, nel 1900 tradusse il Dracula di Bram Stoker, partendo non dall’originale in lingua inglese ma dalla versione svedese. Lo pubblicò prima sulla sua rivista Fjallkonan e poi in volume con la prefazione di Bram Stoker. Il nome del Dracula islandese era Makt Myrkranna: tradotto alla lettera I poteri delle tenebre.
Ma Hans Corneel de Roos, ricercatore olandese, che si occupa del Dracula dal 2010, leggendo I poteri delle tenebre ha fatto una scoperta eccezionale. Tra il romanzo inglese e la sua versione islandese ci sono così tante differenze che non si tratta di una semplice traduzione, ma di un altro romanzo.
La trama è sempre la stessa: il conte Dracula invita un giovane avvocato, fatto poi prigioniero, nel suo castello in Transilvania, per trattare l’acquisto di alcune proprietà a Londra; quindi si trasferisce in Inghilterra per creare un proprio dominio. Qui trova un nugolo di personaggi, tra cui lo stesso avvocato, fuggito dal castello, che lo contrastano.
A cambiare sono anzitutto i nomi dei personaggi: abbiamo Thomas Harker invece di Jonathan Harker e Wilma invece di Mina. Poi nel corso del romanzo compaiono le figure di un investigatore privato e di un poliziotto, personaggi assenti nel Dracula di Stoker in cui né la polizia né private eye si confrontano con il potere di Dracula. Mentre invece altri personaggi, come il folle Renfield, scompaiono.
Ma quello che sconcerta sono soprattutto due cose: la lunghezza superiore all’originale della parte del soggiorno di Thomas Harker nel castello di Dracula, oltre a quello che avviene al suo interno, e il fatto che dopo la fuga di Harker, viene abbandonata la forma diaristica scelta da Stoker. Ásmundsson continua a raccontare le vicende di Dracula, con modifiche che vedremo più in là, dal punto di vista di un narratore onnisciente, superando la scelta di Stoker di raccontare incastrando diari, articoli di giornale e documenti vari.
Una delle differenze che salta agli occhi è che Dracula interagisce con Wilma e Lucia (Lucy) sotto le false sembianze del barone Szekely. La cosa strana è che questa idea verrà usata nel cinema da registi come Tod Browing e Francis Ford Coppola.
Tornando alla parte del soggiorno di Harker nel castello di Dracula, vengono descritti avvenimenti che non compaiono nel romanzo originale. Per esempio Harker scopre una stanza il cui pavimento è cosparso di simboli magici; assiste a un rituale religioso che potremmo definire satanista, officiato da Dracula, durante il quale una ragazza viene sacrificata. Nel castello non ci sono le tre “sorelle” vampiro ma un’unica donna vampiro che compare più volte ad Harker per tentare di succhiargli il sangue. Inoltre nella dimora di Dracula ci sono figure animalesche, più mostri che uomini. Sono molto di più le allusioni erotiche, rispetto all’originale, sia grazie al personaggio della vampiressa, sia allo stesso Dracula, che Harker nel suo diario definisce un “vero e proprio libertino”, per le sue affermazioni sulla potenza e importanza superiore nella vita del sesso.
Leggendo la corrispondenza di Dracula, Harker scopre che il conte è in contatto con personaggi famosi in Europa che lo sosterrebbero in una probabile rivoluzione sociale e politica.
Quindi quello che si prefiggerebbe il conte non è solo il dominio dell’Inghilterra e l’instaurazione di un regno, che avrebbe come fulcro la morte e non la vita, come sostiene Van Helsing nel Dracula originale (Kim Newman svilupperà questa idea nel suo romanzo Anno Dracula i cui il vampiro regna sull’Inghilterra), ma una rivoluzione che coinvolge tutti i paesi d’Europa.
Le idee politiche che Dracula esterna ad Harker nelle loro discussioni mettono insieme principi reazionari con il pensiero socialista e anarchico. Prevale però l’idea che i forti devono dominare sulle masse.
Tutto questo è nuovo rispetto al Dracula originale.
Dall’altra parte nel Makt Myrkranna mancano vari episodi dell’opera originale, come la vampirizzazione dei bambini da parte di Lucy/Lucia.
Un aspetto affascinante è che I poteri delle tenebre è caratterizzato dai continui riferimenti alla cultura islandese e alle leggende e alle saghe fantastiche nordiche. Tutto nuovo rispetto al Dracula. C’è da notare che nell’opera originale, il conte rivendica alla propria stirpe legami consanguinei con le popolazioni del Nord Europa.
Il libro è arricchito da ben 423 note esplicative a cura di Hans Corneel de Roos e da un’introduzione dello stesso, da una prefazione di Drake Stoker, pro-pro nipote di Bram e scrittore di romanzi a tema vampirico, e da una postfazione di John Edgar Browning.
Tra le varie affermazioni contenute nella molto interessante e assai lunga prefazione di Drake Stoker c’è ne è una oltremodo affascinante: esistono appunti di lavoro, poi non utilizzati dal geniale scrittore irlandese nella composizione di Dracula, che descrivono alcune delle scene presenti nel Makt Myrkranna. Solo coincidenze? Unitamente alla fascinazione di Stoker per la cultura nordica, alla prefazione scritta per la versione in libro uscita dopo la comparsa sulla rivista Fjallkonan, si può supporre che Bram Stoker fosse consapevole dei cambiamenti apportati da Ásmundsson al suo romanzo e che li approvasse. Esistendo poi almeno una trentina di traduzioni di Dracula, il parente di Bram Stoker si interroga se non possano esistere altri Dracula ritenuti finora traduzioni dell’opera originale e che sono invece romanzi diversi. Un’ipotesi decisamente intrigante.
Per tornare all’opera, la seconda parte dei Poteri delle tenebre, dall’arrivo di Dracula in Inghilterra in poi, oltre all’assenza della forma diaristica, si distingue per l’estrema brevità e sintesi: procede veloce per corti capitoli. Un episodio che assolutamente non compare nel Dracula originale è una festa che il barone Szekely/conte Dracula dà nella sua dimora a Carfax a cui viene invitato anche il dottor Seward, uno dei suoi nemici. Alla festa partecipano numerosi personaggi di alto rango e sembra che Dracula intrecci relazione per la sua cospirazione contro il mondo occidentale. Proprio di cospirazione che va assolutamente fermata parla specificamente il prof. Van Helsing nel Makt Myrkranna. Nella seconda parte inoltre si fa riferimento spesso a esperimenti di parapsicologia, soggetto di studio all’epoca della Society for Phisical Research, ente alle cui attività erano interessati sia Stoker sia Ásmundsson.
La parte più bella dei Poteri delle tenebre è sicuramente la prima, tutta la prigionia di Harker nel castello. La seconda invece, troppo sbrigativa, si distingue per la frequentazione da parte di Dracula del bel mondo. Questa novità rispetto al romanzo originale la rende affascinante.
Tutto sommato I poteri delle tenebre è un romanzo godibile, ammaliante e suggestivo non solo per i fan sfegatati di Dracula, ma anche per chi vuole leggere un romanzo fantastico ormai sappiamo inedito e molto diverso dal Dracula originale.

Bram Stoker
Bram Stoker

GLI AUTORI
Bram Stoker (1847-1912), irlandese, è l’autore di Dracula, il celebre romanzo gotico dal successo planetario, apparso nel 1897 e tradotto in più di 30 lingue. Altri suoi romanzi famosi sono La dama del sudario e La tana del verme bianco. Ha scritto inoltre diversi racconti.

Valdimar Ásmundsson (1852-1902) è stato un traduttore e letterato islandese, fondatore e editore della rivista Fjallkonan, dove pubblicò, a partire dai primi mesi del 1900, il suo Dracula in islandese.

Hans Corneel de Roos è un ricercatore indipendente di nazionalità olandese. Dal 2010 si dedica interamente alla ricerca su Dracula, con risultati sorprendenti. È autore di The Ultimate Dracula e di numerosi articoli, per i quali è stato premiato dalla Transylvanian Society of Dracula.

I poteri delle tenebre
Autori: Bram Stoker, Valdimar Ásmundsson
Editore: Carbonio Editore
Collana: Origine
Pag. 288, brossurato
Codice ISBN: 9788899970291
Prezzo di copertina: edizione cartacea € 16,00; ebook € 8,99

a cura di Luca Bonatesta

(lucabonatesta71@gmail.com)

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