L'Incal di Moebius e Alejandro Jodoroswky

L'Incal di Moebius e Alejandro JodoroswkyL’Incal non mi piaceva. Ecco perché.
Quando L’Incal uscì nel 1980, il pubblico italiano era abituato alle 112/98 pagine di Sergio Bonelli, alle storie autoconclusive di Diabolik e Topolino, Lanciostory, Skorpio e veniva dalle storie a puntate di Il Monello e L’Intrepido che però uscivano settimanalmente.
L’Incal usci a esasperanti brevi puntate, in un percorso editoriale da incubo: su Metal Hurlant, su Totem, su L’Eternauta. Un incubo. Insomma ogni tanto vedevi spuntare quattro pagine di avventure di John Difool di cui non conoscevi o non ricordavi i precedenti e non sapevi quando avresti visto il seguito. Un incubo. La conseguenza è che saltavi a piè pari quella striminzita puntata e passavi a qualcosa di più corposo. Era il tempo delle riviste di fumetti. La prima fu Linus che, diretta dal grande Oreste Del Buono, conobbe enorme popolarità, grazie soprattutto ai Peanuts. Linus proponeva strisce sofisticate e engagé, ma anche classici degli anni trenta, divenendo punto di riferimento per un pubblico orientato politicamente a sinistra, ma non solo. Seguirono in un’esplosione di proposte: Corto Maltese, Totem, Pilot, Metal Hurlant, Comic Art, Orient Express, Il Grifo, Alter Alter, L’Eternauta. Proposero un fumetto più sofisticato di quelli a grande tiratura, quelli della scuola franco-belga, sudamericana, l’avanguardia americana e gli autori italiani più innovativi. Spesso furono accompagnate da un irritante sottile snobismo verso i grandi eroi del fumetto popolare, per tacere del fumetto porno-erotico-horror che all’epoca era gli sgoccioli.
In questo contesto L’Incal, e anche il Garage Ermetico e Arzach, potevano suscitare noia e rigetto. Gli autori di L’Incal erano due grandi: lo scrittore, sceneggiatore e molto altro Alejandro Jodorowsky, intellettuale senza frontiere di nazionalità e cultura, noto per i suoi surreali ed estremi film di nicchia, El Topo e La montagna sacra.
Moebius era invece il grande Jean Giraud di Blueberry e di altri capolavori del fumetto d’oltralpe. Insieme proposero un fumetto che era figlio evidente dell’arte contemporanea e decostruzionista. Nuovi linguaggi, violazione di ogni convenzione, situazioni al limite del tollerabile, splatter, metalinguaggio, ambientazioni nuovissime che anticipavano lo Steam-Punk, Alien e Blade Runner che anzi contribuirono a ispirare. Invenzioni grafiche stupefacenti, pagine vertiginose. Una vera opera d’arte che superava di gran lunga, tutto quello che era stato proposto fino ad allora. La riedizione in volume, dopo quella anni fa di Magic Press, rende finalmente godibile questa straordinaria opera, per ora insuperata per come coniuga l’avanguardia letteraria e figurativa, con una storia che proposta unitariamente, affascina. Ma la verità ultima, forse, è che solo oggi quarant’anni dopo, ho gli strumenti di misurazione, culturali, per comprendere un’opera che nel 1980 era in anticipo sui tempi. E questo forse qualcosa dice, più che su di me, che ha scarso rilievo, sulle peripezie dell’arte e degli artisti. Forse c’è un tempo per ogni cosa perché ora L’Incal mi piace.

GLI AUTORI

Alejandro JodorowskyAlejandro Jodorowsky Prullansky, scrittore, fumettista, sceneggiatore, regista, poeta, compositore. Nato a Tacopilla (Cile) nel 1929, naturalizzato francese.

 

 

 

MoebiusJean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e diGir (1938 -2012) è stato un disegnatore e sceneggiatore francese, considerato uno dei maestri del fumetto e dell’illustrazione di il cui stile personale e originale ha avuto notevole influenza nelle generazioni successive di autori.

 

L’incal-Integrale
Testi: Alejandro Jodorowsky
Disegni: Moebius
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Prezzo di coperrtina: € 30,00; ebook 12,90

a cura di Gianni Solazzo
(gianni.solazzo@gmail.com)

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