I Manoluc sono una band proveniente dal nord Italia e questo Asa Nisi Masa è stato rilasciato pochi giorni fa, ovvero il 20 Marzo 2021. Si tratta della loro seconda fatica discografica ed esce dopo il debutto del 2016 intitolato Carcosa. Entrambi gli album escono come autoproduzioni, ma questa volta la band si è affidata a Broken Bones Records & Promotion per promuovere questo nuovo album, scelta che si spera si riveli azzeccata per lanciare a dovere questo album, in quanto ci ha davvero stupiti e merita l’attenzione di tanti fan del metal che magari non conoscono questa realtà.

Difficile inquadrare con precisione il genere musicale proposto da questa band, ma in generale possiamo parlare di death metal “raffinato” e con un livello tecnico abbastanza alto, ma le sorprese non finiscono qui. Nel sound dei Manoluc coesistono tanti elementi riconducibili a vari stili di metal, passando da influssi che vanno dal metal classico fino al thrash metal, ma il tutto sempre visto sotto un’ottica mai troppo estrema, a favore di una ricerca sonora che è evidente sin dai primi brani del disco, ovvero la doppietta formata da “Rapace” e dal primo singolo che la band ha estratto per la presentazione di questo album, ovvero “Solstizio”, entrambe ottime rappresentazioni di un sound abbastanza cervellotico ma al tempo stesso di facile memorizzazione, ma dove la band fa già intravedere come proseguirà l’album. Infatti, andando avanti, la formazione prosegue nel suo personale cammino all’interno di un concept lirico che riguarda l’animo umano, e la lingua italiana mette in risalto anche una certa ricercatezza anche a livello di scrittura dei testi, mai scontati e ben pensati.

Ed è così che si susseguono altri episodi meritevoli, come ad esempio la potente e trascinante “Heliopolis” o la pesante e mutevole “Cemento Armato”. Non da meno è la seconda parte del disco, che si mantiene sulla stessa qualità della prima parte, con brani di valore come “La pittima” o Il bosco senza sentieri”, fino alla volata finale che porta alla conclusiva “Deriva”.
Insomma una band capace, con una concezione propria di metal estremo, che dovrebbe quindi essere scoperta da più ascoltatori possibili, magari che abbiano anche un po’ la mente aperta e si approccino senza timore a qualche soluzione un po’ diversa dal solito nell’ambito estremo. Consigliati.

MANOLUC “ASA NISI MASA”
Full-length, Autoprodotto (2021)

Tracklist:
1. Rapace
2. Solstizio
3. Heliopolis
4. Cemento armato
5. La pittima
6. Il bosco senza sentieri
7. Il letto di procuste
8. Madre dell’ oscurita’
9. Deriva

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Di Knife

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