La donna che vedi di Giovanni Pannaccci

La donna che vedi di Giovanni PannaccciMyriam Labate, direttore commerciale della azienda farmaceutica Winterfarm viene licenziata all’improvviso e senza spiegazione dal suo datore di lavoro, il miliardario Diktus Winter. Dopo tre giorni Winter muore.

Myriam soffre spesso di amnesie, zone buie durante le quali affiorano ricordi confusi della sua infanzia. Dopo la peggiore di tutte viene soccorsa da Said, il suo spacciatore di marjuana. Said la conduce alla sua casa nel quartiere Ferriera, abitato esclusivamente da extracomunitari e qui si prende cura di lei. A un certo punto nell’appartamento compare Claudio Morelli, tecnico di laboratorio della Winterfarm.
Said, che già le aveva rivelato di essere italiano e di chiamarsi in realtà Saverio, le dice ora di essere un ex professore di filosofia che ha smesso di insegnare dopo la morte accidentale di un suo studente, morte per la quale viene incolpato solo perché ha condiviso uno spinello con i ragazzi, nonostante nel sangue dello studente morto non ci fosse droga ma alcol.
Miryam scopre di essere stata per anni la cavia per la sperimentazione di una nuova sostanza psicotropa, lo Benzaiten e che Winter usava, con l’aiuto di Said, la Ferriera, dove aveva un laboratorio, per condurre esperimenti sulle sostanze psicotrope di origine naturale che scopriva nei suoi numerosi viaggi all’estero.
Il miliardario ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla creazione di una sostanza psicotropa senza effetti collaterali e che non crei dipendenza. Una sostanza che aiutasse la gente a liberarsi dai propri traumi fino ad arrivare alla piena consapevolezza di sé, quella che Winter chiamava illuminazione.
In questo romanzo ogni personaggio nasconde un’altra identità: il ricco industriale proprietario di una avviatissima azienda farmaceutica è uno sperimentatore di sostanze illegali, lo spacciatore Said è in realtà un ex insegnate di filosofia ed è il “sindaco” del quartiere Ferriera, perché Winter dopo aver comprato tutti gli stabili della zona glielo ha affidato.
La stessa Ferriera, che nella notte appare un luogo degradato, di giorno si trasforma in una società multietnica modello, basata sul mutuo soccorso.
Ma chi è Miriam Labate? La donna che torna in Italia dopo aver studiato in Inghilterra dove avrebbe conseguito il master in business administration?
Questa è la domanda che si pone il lettore e la risposta arriverà leggendo pagina dopo pagina questo intrigante romanzo.
Pannacci ce lo svela lentamente tramite flashback sulla vita della donna insieme a Diktus Winter che assume il ruolo di mentore insegnandole come comportarsi.
La donna che vedi racconta il mistero della femminilità e del cosa vuol dire essere donna. Lo fa con uno stile elegante, semplice e non banale e adoperando gli stilemi e le tecniche narrative del thriller.
Pannacci parla anche di multiculturalismo e della possibilità pratica di realizzarlo proponendoci l’esempio di Ferriera. Forse possiamo rimproverargli un eccesso di ottimismo. Ma se fossimo noi i cinici?

Book trailer del romanzo

Giovanni PannaccciL’AUTORE
Giovanni Pannacci vive fra Rimini e Città di Castello, insegna lingua italiana agli stranieri e si occupa di certificazioni linguistiche. Per l’editore Giulio Perrone ha pubblicato Siamo tutte delle gran bugiarde – Conversazione con Paolo Poli (2009) e il romanzo la canzone del bambino scomparso (2012). Per Fernandel ha pubblicato il romanzo L’ultima menzogna (2016).

La donna che vedi
Autore: Giovanni Pannacci
Editore: Fernandel
Codice EAN: 9788898605996
Prezzo di copertina € 13,00; prezzo ebook: € 6,49

                                                                 A cura di Luca Bonatesta
                                                         (lucabonatesta71@gmail.com)

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