Il sound granitico dei Siksided

Il sound granitico dei SiksidedSiksided ci atterrisce con l’album Leave no stone unturned.

I Siksided con l’album Leave no stone unturned ci propongono un sound granitico che richiama band del calibro di Alice In Chains, Mastodon, Soundgarden, Tool, A Perfect Circle, insomma un alternative metal “tosto” con alcuni tratti progressive e psichedelici che li porta verso il sound delle ultime due band citate. Un misto tra melodie azzeccate e potenza sonora che spacca i denti. Il cantato è talvolta tanto melodico come nell’incipit di Leaf ad esempio talvolta lo troviamo più duro e strozzato. Spesso l’alternative metal assume le tinte sporche e scure del grunge e ci fa capire che questa band non avrebbe sfigurato nella scena di Seattle di qualche decennio fa.

La produzione è molto curata come pure il songwriting. Riff che cadono come macigni sulla nostra testa, fraseggi di chitarra tanto soft, arpeggi e diverse variazioni rendono il tutto tanto interessante. C’è tanta tecnica in questa band come pure una ritmica “feroce” in alcuni passaggi delle canzoni. Da annoverare anche la presenza di un discreto appeal in ordine sparso.

I pezzi sono abbastanza simili fra loro e rendono l’album tanto scorrevole all’ascolto, un album tanto oscuro che crea come una coltre sul nostro capo o un tunnel mefistofelico nel quale addentrarci e perderci come dannati. Non mancano anche tratti hard rock come nell’esordio di Fragments che spicca, come succede altrove, per fraseggi morbidi che si contrappongono a tanta potenza sonora.

Leave no stone unturned più lo ascolti e più ti innamori di esso se sei un patito “sfegatato” dell’alternative metal d’oltreoceano. Pezzi super-potenti come Meant to be, Blatant Quiet, New savior o Disposable livings ti esaltano e ne rimani definitivamente folgorato. Che climax nel finale di Meant to be. Charon parte in modo tribale e poi il sound si distende e ci fiacca a terra: perché non c’è scampo se ti addentri nei paesaggi sonori aggressivi creati da Siksided, paesaggi sonori che possono far pensare anche a qualcosa di depressive in stile Katatonia (Desert). Sparso qua e là c’è anche qualche suono più orientaleggiante(Charon). Infine, da notare anche qualche traccia stoner rock con il basso super-corposo.

Siksided ci atterrisce con l’album Leave no stone unturned per due aspetti in particolare. Pochi in Italia posseggono un sound tanto granitico come il loro come pure pochi riescono a mettere insieme progressive, stoner, grunge ed alternative metal creando un mix oltremodo cool ed elettrizzante.

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