Alfabeto di bambola di Camilla Grudova

Alfabeto di bambola di Camilla GrudovaViviamo un’epoca nella quale anche i cosiddetti sottogeneri – letterari, in questo caso – godono di nicchie di pubblico nutrite e spesso agguerrite. Se questo da una parte è un bene perché si diffondono anche opere che altrimenti mai avrebbero visto la luce, dall’altra è un male perché inizia a diffondersi l’idea che per essere degni di pubblicazione, gli autori possano semplicemente appartenere a un genere ben preciso. Il presupposto principale dovrebbe essere, sopra ogni giudizio, la reale qualità dell’opera e dell’autore. Una qualità oggettiva che serve non tanto a decidere cosa la gente debba leggere, quanto a definire con autorevolezza cosa si può definire letteratura di qualità: la bellezza di un’opera dal punto di vista stilistico e linguistico; la sua forza narrativa; la capacità di lasciarci riflettere ed elaborare pensieri.

La canadese Camilla Grudova, con il suo Alfabeto di bambola edito da Il Saggiatore, riesce a soddisfare ogni criterio per poter definire la sua opera degna di essere pubblicata, letta e tramandata nel tempo. E lo fa anche a dispetto di un genere impossibile da ingabbiare, un genere che può far riferimento unicamente a lei, pur avendo tanti spunti che possano servire a identificare un’idea generale. I racconti contenuti nella sua prima raccolta definiscono un universo narrativo complesso, personale. Ci troviamo in un territorio che potrebbe essere definito bizzarro, fantastico, weird come va di moda dire oggi. Personaggi e scenari sono volutamente grotteschi eppure rivelano dolcezza, meraviglia, innocenza e infine una inconsapevole saggezza del tutto priva di saccenza.

Ci si potrebbe sperticare nel trovare analogie con tante autrici come Angela Carter, Shirley Jackson, ma in questo caso il rischio è di sminuire l’autrice e incasellarla nel calderone “autrici del fantastico” solo in quanto donna. Parliamo allora della scrittrice e della sua opera, di questo mondo narrativo declinato perfettamente nei racconti di Alfabeto di Bambola.

L’incipit del primo mini racconto – una sorta di introduzione – non può non far pensare a La Metamorfosi di Kafka. Non tanto per la situazione in sé, volutamente accostabile a quel capolavoro, quanto per la potenza delle prime parole che ci gettano in un universo parallelo senza che ce ne rendiamo conto. Perdonate la pedanteria, ma forse servirà a rendere l’idea più vivida. “Un pomeriggio, dopo aver bevuto una tazza di caffè in soggiorno, Greta scoprì come scucirsi. I suoi vestiti, la pelle e i capelli le si staccarono di dosso come la scorza sbucciata di un frutto, e il suo vero corpo se li lasciò alle spalle.” Ora leggiamo La Metamorfosi. “Una mattina Gregorio Samsa, destandosi da sogni inquieti, si trovò mutato, nel suo letto, in un insetto mostruoso.” In entrambi i casi non c’è una sola parola che non sia essenziale. La difficoltà che seguirebbe un inizio del genere è dovuta al fatto di tenere legati insieme gli elementi fantastici e reali che l’autore – o autrice – ha riversato nella pagina. L’iniziale straniamento di una storia così bizzarra è un’arma a doppio taglio e la possibilità è duplice: trovarci spiazzati ed estraniati rispetto ad una storia assurda; oppure sentirci naturalmente calati in una dimensione nuova, diversa. Ecco, Camilla Grudova ci fa immergere senza alcuna difficoltà nel suo mondo, cosa non facile, perché le bizzarrie iniziano alla prima pagina e non avranno termine se non a libro chiuso.

Si è letto che nei suoi racconti c’è del femminismo. Probabilmente il concetto va posto diversamente. La sua prospettiva ci offre uno spunto di riflessione sulla figura della donna in maniera molto sofisticata, tutt’altro che femminista nel senso più semplice del termine. Facendo questo porta tanto a riflettere una donna sul suo ruolo nella società, quanto un uomo a comprendere tutte le contraddizioni che secoli di storia hanno portato fino a noi. C’è una complessità psicologica, del tutto alleggerita con maestria nella spontaneità dei personaggi, molto rara. In questo l’autrice ricorda Samuel Beckett. Echi dell’autore irlandese li udiamo anche nelle situazioni prive del senso logico reale, ma che rispondono perfettamente alle dinamiche del mondo narrativo della Grudova. La coerenza di elementi surreali è impressionante e ce ne rendiamo conto solo quando decidiamo di prendere una pausa dalla lettura. Elementi macabri al limite del parossismo ci ricordano Thomas Ligotti o anche Jon Padgett, ma sono reminescenze che forse servono più a circoscrivere per nostra comodità che a esaltare la libertà artistica dell’autrice.

I racconti sono tutti tasselli di un mosaico che offre tinte di colori immaginifici e vividi, puntualissimi nel loro essere chiari. Non ci sentiremo mai spiazzati perché siamo stati guidati per mano dall’autrice che non ci lascia mai, sussurrando la sua presenza senza per questo risultare invadente. Lo stile infatti, altro elemento fondamentale, è solo in apparenza molto leggero e semplice, al punto da far pensare a Yoko Ogawa. La pulizia in questo caso è figlia di un grande lavoro di limatura del linguaggio che, lungi dall’essere essenziale, risulta molto elegante e soffice. L’abbondante uso di metafore, mai banali, la difficoltà di rendere netti i confini di un panorama surreale e una scorrevolezza che denota l’urgenza dell’autrice la pongono tra le grandi penne contemporanee di quello che potremmo definire genere fantastico o weird.

Ancora un plauso a Il Saggiatore per aver scelto di pubblicare un libro tutt’altro che scontato. Un libro che potrà stupire, sconvolgere, far riflettere, meravigliare chiunque abbia la mente pronta ad accogliere la fantasia di questa giovane autrice canadese.

Camilla GrudovaL’AUTRICE
Camilla Grudova è una scrittrice canadese. Alcuni dei suoi racconti sono apparsi su Granta The White Review. La raccolta Alfabeto di bambola è stata finalista allo Shirley Jackson Award e al Danuta Gleed Literary Award.

 

Alfabeto di bambola
Autrice: Camilla Grudova
Editore: Il Saggiatore
Codice ISBN: 97888842828945
Prezzo di copertina: edizione cartacea € 19,00; ebook € 8,99

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