Sono tempi strani per H.P. Lovecraft: da un lato la sua popolarità ultimamente è molto cresciuta e il suo nome è diventato familiare presso una fascia di pubblico più vasta rispetto al passato quando se lo filavano in pochi come negli anni ʼ70 in Italia. Anche se la sensazione è che l’interesse rimanga in qualche modo in superficie: i Miti di Cthulhu vengono oggi citati dagli appassionati di giochi di ruolo e giochi da tavolo ma magari i suoi racconti neanche vengono letti e il tutto si limita all’identificare Lovecraft con un tentacolo. In questo modo l’estetica e il pensiero filosofico che stanno alla base dei Miti di Cthulhu vengono completamente dimenticati e messi in secondo piano. Dall’altro lato la sua figura è stata sacrificata e messa al rogo sull’altare del “politicamente corretto”. Ricordo come, all’indomani della strage compiuta da Gianluca Casseri, l’estremista di destra e appassionato di Tolkien e Lovecraft che uccise due senegalesi a Firenze nel 2011, su La Stampa venne bollato sbrigativamente da una giornalista come scrittore razzista. Lovecraft era, come tutti, figlio dei suoi tempi per cui certe sue posizioni vanno contestualizzate e oggi non sono più attuali. Sicuramente molte sue idee sono scomode per certa critica “buonista” e, purtroppo, hanno portato ultimamente a una campagna denigratoria nei suoi confronti tanto che è stata rimossa la sua statua dal premio del World Fantasy Award.
Lo scrittore di Providence sentiva la decadenza dei suoi tempi tanto che ammirava un testo come Il tramonto dell’occidente di Oswald Spengler. I Miti di Cthulhu in questo senso sono il simbolo della degenerazione della civiltà’ occidentale.
Alla fine Lovecraft è un autore complesso e contraddittorio. Come ben scrive il compianto politologo Giorgio Galli, nonostante Lovecraft si professasse un materialista convinto, nella sua opera ritroviamo tematiche di tipo esoterico e “riemergono quelle antiche culture che sembravano accantonate.”
Ora finalmente anche in Italia è stata pubblicata (a cura della meritoria Providence Press) Io sono Providence, la sua monumentale biografia a cura di S.T. Joshi di cui è stato reso disponibile da poco il secondo volume (il terzo uscirà l’anno prossimo) in questo modo tutti potranno farsi un’idea del suo personaggio senza lasciarsi condizionare dalle varie interpretazioni. Vengono qui analizzati gli anni dal 1920 al 1928, un periodo cruciale in cui morì la madre, si sposò con Sonia Greene e si trasferì a New York. Ebbe contatti fitti con la stampa amatoriale che lo portarono a entrare in contatto con diverse personalità di questo mondo. Fu allora che iniziò a confrontarsi con il mondo delle riviste pulp come la celebre Weird Tales. La morte della madre fu una vera e propria liberazione in quanto lo aveva oppresso e limitato in tutti i modi. A New York Lovecraft si confronterà con la realtà pazzesca della metropoli e proverà sgomento al brulicare degli immigrati stranieri. Ma sicuramente il confronto con gli orrori del mondo moderno saranno uno stimolo per la sua creatività. Ne emerge una figura di grande spessore, un letterato che, a dispetto delle sue convinzioni, ha dei punti di contatto con il “modernismo” (anche se detestava cordialmente T.S. Eliot e James Joyce).
L’edizione italiana è a cura di Giacomo Ortolani mentre la bibliografia è di Pietro Guarriello, uno dei più grandi esperti di Lovecraft in Italia.
L’AUTORE
S. T. Joshi (nato il 22 giugno 1958) è uno scrittore americano, musicista, critico e studioso pluripremiato il cui lavoro si è concentrato in gran parte sulla narrativa weird e fantastica, in particolare sulla vita e il lavoro di H. P. Lovecraft e gli scrittori a lui collegati. Joshi, uno dei massimi esperti di Lovecraft a livello mondiale, ha restaurato i testi di questo autore per la casa editrice Arkham House. Ha pubblicato una lunga biografia di H. P. Lovecraft , I Am Providence: The Life and Times of HP Lovecraft (2 voll.), pubblicata in Italia da Providence Press in tre volumi. Inoltre, Joshi è stato un prolifico editore di opere di narrativa weird di vari autori (Algernon Blackwood, Arthur Machen, Shirley Jackson e altri) e uno storico del campo in numerosi volumi. Ha anche scritto molto sull’ateismo e il razionalismo, così come sulle forme di pregiudizio tra cui il sessismo e il razzismo. Joshi vive con sua moglie, Mary Krawczak Wilson, a Seattle , Washington. L’autobiografia di Joshi What Is Anything?: A Life in Lovecraft è stata pubblicata nel 2019.
Io sono Providence: La vita ai tempi di H.P. Lovecraft, vol.2: 1920-1928
Autore: S. T. Joshi
Editore: Providence Press
Pag. 560
Prezzo di copertina: € 29,00
a cura di Cesare Buttaboni
(caesar1471@gmail.com)