È un romanzo, quello di cui andrò a parlare, indicato come Fantasy; è uscito nel mondo e anche in Italia nel 2013 (Mondadori) e mi ha chiamato – come spesso mi accade quando ho a che fare coi capolavori letterari – una sera in libraria, mentre ero alla ricerca di un regalo perfetto per mio figlio. Alla fine il regalo me lo sono fatto da solo, e il paragone della meraviglia e dei brividi suscitati che mi viene da citare per questo romanzo è dello stesso tipo di quando penso ad Antiche magie, di Algernon Blackwood, o a Cavalieri elettrici, antologia cyberpunk curata da Daniele Brolli, o ancora al tomo Cyberpunk curato da Piergiorgio Nicolazzini, alla Matrice spezzata di Bruce Sterling o, per chiudere, all’Incubo di Hill House della stratosferica Shirley Jackson.

Vi sarete accorti, a questo punto, del valore stellare che assegno a quest’opera meno conosciuta di Gaiman, tutt’altro che fantasy secondo il mio parere ma decisamente weird, sciamanica, oserei dire archeoastronomica.

 

Un uomo di mezza età torna nel paese della sua infanzia per partecipare a un funerale. Rivisita la casa in cui è cresciuto insieme alla sorella maggiore e la fattoria abitata da tre donne tra cui Lettie Hempstock, la sua vicina di casa che sosteneva che lo stagno in fondo al sentiero fosse un oceano. Alla fattoria incontra una componente della famiglia Hempstock e ripensa a degli avvenimenti accaduti durante la sua infanzia, che credeva di aver dimenticato.

La storia inizia quando il narratore ha sette anni e un cercatore di opali, alloggiato nella casa di famiglia, ruba l’auto del padre e si suicida sui sedili posteriori per aver perso al gioco tutti i soldi prestatigli dagli amici. La sua morte permette a un essere soprannaturale di avere accesso al nostro mondo.

Durante la notte, una moneta si incastra nella gola del protagonista, che chiede aiuto a Lettie per liberarsene. Lei lo aiuta e insiste che lui la accompagni nel viaggio necessario per trovare lo spirito e costringerlo a tornare nel suo mondo. L’unica raccomandazione di Lettie è che mai, per nessun motivo, dovrà lasciarle la mano. Tuttavia, colto di sorpresa, il ragazzino lo fa ugualmente e in quello stesso istante qualcosa gli si incastra nel piede. Tornato a casa, estrae dal tallone qualcosa che sembra un verme; un pezzo, però, rimane all’interno del suo piede. (Fonte wikipedia).

 

Non esiste possibilità di fare una recensione standard a questo romanzo, l’ho letto in tre mesi circa sei o sette volte e a ogni rilettura mi sono sentito sempre più estasiato dalla storia e dal linguaggio usato (davvero, complimenti al traduttore Carlo Prosperi), trovando negli artifici linguistici dell’autore un modo per scalare la trascendenza indicata attraverso il percorso narrativo, in cui le immense ere arcaiche diventano uno strumento quasi psichedelico, o iniziatico, o frattalizzato in una energia quantica talmente fantascientifica da essere weird fino all’osso. O fino al buco nella carne in cui uno strano verme può nascondersi…

L’Oceano in Fondo al Sentiero
Autore: Neil Gaiman
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 190
Genere: fantasy
Prezzo ebook: € 6,99
Prezzo di Copertina: € 14,00
Anno di Pubblicazione: 2013
ISBN: 978-8804650065

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