Tratto dall’album La città del sole, un lavoro improntato sul percorso di rinascita dopo una forte delusione.

Il brano è un’allegoria di ciò che manca nelle nostre vite, che sia esso un amore, uno stato d’animo, un ricordo, sottolineando come ognuno di noi abbia un colore mancante.

Venendo più al lato stilistico e tecnico del brano, possiamo ascoltare come Teo Gfo sua fortemente influenzato dal pop e dal cantautorato, tanto da proporci un classico duetto di chitarra acustica e voce.

L’arrangiamento certo non prevede solo queste due componenti ma anche il resto della formazione classica in un brano pop folk, ovvero batteria, basso e lap steel.

Atmosfere molto brillanti, molto sbarazzine, che danno ritmo e leggerezza, quasi fanciullesca.

Certo non si può dire che tutto sia perfetto, come ad esempio nel cantato notiamo mancanza di tecnica e un intonazione non sempre al suo posto ma questo è il lato più tecnico che, certo, può passare in secondo piano nel momento in cui il tutto dovesse funzionare.

Il trasporto dato anche dalle imperfezioni, è notevole.

Tutto è molto scarno, seppur molto caldo.

Interessante come nel videoclip del brano venga riproposta una scena al quanto famosa. I due protagonisti del video che si aggirano alle spalle del cantante, hanno le teste avvolte in un panno, citando il famoso quadro di Magritte, Gli amanti. Citazione non da poco.

Concludiamo esortandovi ad ascoltare Il colore mancante ed a elaborare anche voi una vostra idea sull’operato di questo artista.

video di Il colore mancante

Link intera canzone:
https://youtu.be/JDcb1LOukTc

 

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