Com’eravamo felici e stanchi e ti ricordi le ore passate a giocare per strada. Non avevamo quasi niente. Nelle tasche solo sogni e una manciata di rimpianti

È facile intuire come sin dall’inizio del brano, ovvero la prima strofa, subito ci viene introdotta quella vena malinconica e autobiografica dell’autore. Ricorda di come lui stesso e una persona a cui magari è affezionato, erano stanchi ma felici quando da sicuramente da piccoli giocavano. Avevano molti sogni da voler realizzare ma che man mano poi si sono trasformati in rimpianti.

Ma la vedi lassù come la vedo io. La Stella Polare, quella che sta nel cielo

Meda subito cita La Stella Polare, ovvero colei che ci aiuterà lungo il percorso della vita, che ce lo illuminerà e rimarrà vicina durante le situazioni difficili. Lei si trova nel cielo, il cantante la vede e chiede se anche noi riusciamo a vederla.

E cercala anche tu, magari è accanto a te, oppure è solo un po’ distante. Lo sai che c’è. Sì che c’è, sì che c’è e cercala se vuoi. E non ti accorgerai che si nasconde tra le facce a cui non credi, e tu ci credi

Questo è il punto clou della canzone. Meda ci dice che questa stella potrebbe essere accanto a noi o forse è solo un po’ distante. Se vogliamo possiamo cercarla e ci sono volte in cui quest’ultima potrebbe nascondersi addirittura in luoghi o in persone a cui noi non crediamo. Un ritorno alla fiducia dunque. Un ritorno nel lasciare il passato alle proprie spalle e andare avanti, maturare, proprio come ha fatto il cantante nel corso della sua carriera professionale, di fatti è molto probabile che Meda stia parlando non solo con noi, ma anche con lui stesso, un lui del passato e lo sta incitando a non fermarsi ai primi ostacoli.

Che a scuola sai facevo schifo, ma andavo avanti anche per paura di restare indietro. Cosa ne pensi di questo mondo? Che tra vent’anni non saremo più gli stessi. Mai più gli stessi

Ed è proprio questa seconda strofa a farmi pensare che il cantante in qualche occasione si stia rivolgendo a sé stesso, enunciando i suoi problemi a scuola, dove lui faceva di tutto per non rimanere indietro. Si pone inoltre, e ci pone una domanda, dove la risposta ovviamente non può che non collegarsi al tempo e anche alla prima strofa, quando parla di rimpianti. La vita è breve, se abbiamo la giusta stella che ci guida in questo lungo cammino non dobbiamo aver paura di andare avanti. Non dobbiamo soffermarci nel passato. Dobbiamo fidarci della nostra Stella Polare per raggiungere quei sogni che avevamo nelle tasche, per non rimanere mai indietro e soprattutto… per vincere.

Meda con il suo essere stupendamente profondo, tanto poetico e con il supporto di un arrangiamento e di un songwriting pressocché perfetti riesce ad elettrizzarci letteralmente. Il suo stile tra antico e moderno, tra pop e musica leggera italiana riesce a suscitare sussulti nel nostro cuore e nella nostra anima, riesce ad essere così intenso da smuovere una montagna….

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