Caccia Selvaggia di Maria Teresa Botta

Caccia Selvaggia di Maria Teresa BottaUltimamente la figura del vampiro è diventata fin troppo inflazionata: saghe come quella di Twilight di Stephene Meyer hanno spopolato fra il pubblico giovanile con uno stile grossolano e di facile presa. Sinceramente non ho mai amato neanche Anne Rice anche se ammetto che è a un livello superiore. Invece nel genere vampirico ho apprezzato in particolare La fortezza di Paul F. Wilson, Io sono leggenda di Richard Matheson e Le notti di Salem di Stephen King, a suo modo un grande omaggio al Dracula di Bram Stoker. A proposito del romanzo di Stoker Lovecraft – in L’orrore soprannaturale in letteratura − elogiava la prima parte mentre trovava la seconda più stucchevole, romantica e meno riuscita: un giudizio da me pienamente condiviso. Mi sono venute in mente queste considerazioni sulla deriva di certa letteratura vampirica a proposito di Caccia selvaggia di Mariateresa Botta, giovane autrice campana appassionata di fantasy e horror. Si tratta di un racconto lungo da cui traspare un approccio originale e profondo a una tematica ipersfruttata. La Botta va alle radici del mito del vampiro presentandoci la mitica e mitologica figura che ha ispirato Dracula di Bram Stoker ovvero Vlad Tepes di Valacchia, il famigerato voivoda soprannominato “l’impalatore” per via della sua abitudine di trattare così i suoi nemici. Troviamo così Vlad Tepes prigioniero del sovrano ungherese Mattia Corvino: in pratica fa la vita del recluso in preda ai fumi dell’oppio e a incubi terrificanti in cui vede o crede di vedere suo fratello Radu che gli ha usurpato il trono. Vlad attende la sua occasione di riscatto che infine giungerà anche a causa del suo comportamento efferato e crudele che crea grossi problemi a Matteo Corvino. Riesce a fuggire grazie all’aiuto di una creatura mitologica con cui ha stretto un patto e che vive, dimenticata dall’uomo, nei sotterranei del castello. Si tratta di una sorta di Dio Cervo munito di corna e di un fallo enorme che potrebbe essere il Cernunnos della mitologia celtica ma che, in realtà, si trova in molte culture antiche: personalmente mi ha fatto venire in mente anche il Gran Dio Pan di Arthur Machen. A questo punto Vlad riesce a mettersi alla testa di un esercito per riconquistare il suo regno. Non vengono taciuti i particolari truculenti con cui vengono impalati i soldati e la crudeltà e il sadismo di Vlad Tepes. Tuttavia la scomparsa della figura del fratello Radu rimane un enigma che porterà Vlad ad entrare in una dimensione onirica e soprannaturale per venire a capo del mistero. Sicuramente Caccia selvaggia è una storia avvincente che si legge tutta d’un fiato e appassionerà tutti i seguaci della figura di Dracula. La Botta scrive bene con un linguaggio ricco di immagini corrusche ma mai troppo barocco – nella scia del suo amato Robert E. Howard – e ha curato molto l’ambientazione storica: vengono citati luoghi come la fortezza Draculesti a Giurgiu e le descrizioni sono molto dettagliate. Vlad Tepes appare come un personaggio tormentato e cupo in preda ai suoi fantasmi interiori. Alla fine rimane però la sensazione di avere letto un prologo a qualcosa che potrebbe essere ulteriormente sviluppato. In ogni caso consigliato a tutti gli amanti del fantasy, di Dracula e dei vampiri.

 

Maria Teresa BottaL’AUTRICE

Mariateresa Botta è nata a Salerno nel 1986, ha tanti gatti ed è la proprietaria di una bioprofumeria. Sin dall’infanzia è un’appassionata lettrice di sword & sorcery, fantascienza e fantastico in generale, con una predilezione per autori iconici come Robert E. Howard, C.L. Moore e Tanith Lee. Nel 2011 il suo primo racconto, Simulacro d’anima, appare sulla rivista IFInsolito e Fantastico (Tabula Fati). Da allora, la passione per la scrittura ha continuato a crescere, portandola a pubblicare su varie antologie: 365 racconti horror per un anno; 365 storie d’amore; 365 racconti di natale; Il magazzino dei mondi 2 (Delos Books); C’era una volta (Rosso China). Per Fantasy Magazine ha scritto il racconto Non accarezzare Bastet!

Collabora con i blog True Fantasy, Italian Sword&Sorcery, Hyperborea, Andromeda, Terre di Confine, Weird Magazine, scrivendo recensioni e articoli di approfondimento; un suo saggio è incluso nell’antologia Eroica (Watson); ha scritto la prefazione al romanzo di Giuseppe Recchia, Maledetti dalle Fiamme (Watson).

 

 

Caccia selvaggia

Autrice: Mariateresa Botta

Editore: Delos Digital

Collana: Fantasy Tales,

Prezzo ebook € 1,99

a cura di Cesare Buttaboni

(caesar1472@gmail.com)

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