Ciao Andrea, ti conoscevo come musicista. Non sapevo di questa tua passione per la scrittura. Ce ne vuoi parlare?

Ciao. In realtà non mi vedo proprio come uno scrittore. Lo scorso Lockdown mi ha dato tempo di riflettere su una parte importante della mia vita, che è stata cambiata per sempre da un grosso incidente e nonostante i mille problemi, gli interventi e i momenti bui, in qualche modo ne sono venuto fuori (anche se mi è rimasta un’invalidità permanente, con cui convivo) e ho pensato che forse il raccontare tutti questi problemi da cui mi sono rialzato, avrebbe potuto dare coraggio a chi si sta trovando in questa situazione. E così ho deciso di raccontarmi.

Quindi il titolo I miei passi è legato al problema legato alla deambulazione? Oppure c’è altro?

I miei passi è una canzone di cui ho scritto il testo e faceva parte dell’album degli Esperia “L’odore di vita”. È una canzone con cui ho raccontato la paura degli interventi chirurgici, in cui non sai mai se ti risveglierai alla fine dell’intervento. Ho scelto questo titolo perché volevo raccontare anche chi era Andrea in quel periodo, la musica, che mi ha aiutato sicuramente, soprattutto dal punto di vista “mentale”, gli amici (anche se dopo undici anni di calvario erano “quasi tutti spariti”), la mia famiglia, soprattutto mia moglie (a cui ho fatto passare l’inferno) i miei figli ed anche i miei genitori e le mie sorelle.

Questo tuo primo libro è pubblicato con la Writers Editor, una giovane casa editrice romana, c’è un motivo?

La Writers Editor ha creduto quasi subito al mio manoscritto, ha capito che il messaggio che volevo dare era importante. È una casa editrice giovane, che pubblicizza i suoi autori anche con una web radio ed un canale televisivo digitale e queste premesse mi “intrigavano”. È stata una pubblicazione con tempi non brevissimi, ma questo è dipeso in parte anche da me. Ma l’importante alla fine è il risultato.

C’è stato altro che ti ha spinto a raccontarti, oppure è stato fondamentale il Lockdown?

Il Lockdown mi ha dato il tempo. Anche se non lavoro, ho sempre mille cose da fare. Tra la gestione della sala prove del paese dove abito (Fermignano, nelle Marche), la musica (continuo a produrre musica anche da solista come El Rouge) il nuoto (che pratico soprattutto per alleviare il dolore alla schiena, che credo sia dovuto in parte dal mio “non corretto” modo di camminare), la gestione della casa ed i figli, il tempo è veramente poco. Questo “stare in casa” forzato mi ha dato sicuramente più tempo, ma la scintilla me l’ha fatta scoccare ANMIL, una associazione che tutela gli invalidi e i mutilati sul lavoro, di cui sono socio. Con Anmil ho fatto un corso come “Formatore e Testimonial sulla sicurezza sui luoghi di lavoro” e in una parte importante di questo progetto ho raccontato la mia storia, il mio incidente in “itinere” e tutte le varie “vicissitudini”. Da li ho capito che la mia testimonianza poteva avere un’utilità, anche “sociale” ed allora ho colto l’occasione per ampliarla.

Ultima domanda. Il libro I miei passi sarà un “caso” isolato oppure scriverai qualcos’altro?

Ancora devo presentarlo, poi voglio vedere un po’ come andrà. Non escludo a priori che sarà la mia unica esperienza come autore, ma devo vedere e capire ancora tante cose. Mi sono messo a nudo con questo libro e voglio vedere se almeno ne sarà valsa la pena.

I miei passi – WritersEditor https://amzn.eu/d/3zvoYap

image_pdfScarica in PDFimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*