Sogni d'oro di Christian Sartirana

Sogni d'oro di Christian Sartirana “Dicono che il sonno sia un modo di prendere confidenza con la morte.”
“Prego, scusi?”
“Dormire, dico. È un po’ come morire, non crede?”
“N-no, non mi pare… L’ha letto su quella rivista?”
“Questa? No, l’ho sentito dire. Tanto tempo fa.”
“Interessante…”
“Se è interessante, allora perché si è girato verso il finestrino?”
“Prego?”
“Vorrei sapere cosa ci trova di interessante in quello che ho detto.”
“Intendevo che il sonno… sì, è una cosa strana.”
“Una cosa strana, certo. Però, si è girato di nuovo.”
“Okay. Non voglio essere scortese, ma in realtà il suo discorso non m’interessa. Va bene?”
“Benissimo! Viva la sincerità.”
“Grazie.”
“Vogliamo anche aggiungere che se il vagone non fosse praticamente pieno si sarebbe già spostato di posto?”
“Non esageriamo.”
“Ne è sicuro?”
“Se vuole che mi alzi, poteva trovare un modo meno morboso di chiedermelo.”
“Io non voglio mica che se ne vada. È una persona così interessante. Quasi quanto il sonno. Ah proposito, credo che siamo gli unici due passeggeri svegli in questo vagone, non è curioso?”
“Non così tanto. Questo è un treno di pendolari. Torniamo tutti da una giornataccia.”
“Quindi ha sonno anche lei?”
“Un po’, sì.”
“E perché non si appisola?”
“Ci stavo pensando, prima che lei cominciasse a parlarmi. E lei perché non dorme invece?”
“Io? Io non dormo mai.”
“Lo sa che nessuno può non dormire, vero?”
“So che io non dormo.”
“Se lo dice lei…”
“Pensa che sia pazzo, vero?”
“Penso che sia molto facile farsi idee strane su una persona che dice certe cose.”
“Lei è un uomo onesto e intelligente, che lavoro fa?”
“A dire il vero sono disoccupato.”
“Che peccato! Sembra una persona istruita, che cosa ha studiato?”
“Architettura,”
“Interessante.”
“Quanto il sonno?”
“No, niente è interessante quanto quello.”
“Lei di che cosa si occupa, invece? Vende materassi?”
“Molto, molto divertente. Davvero. Me la scrivo.”
“Non la prenda a male, stavo solo scherzando.”
“Ma io l’ho trovato divertente.”
“Meglio così. Cosa fa comunque?”
“Io… diciamo che studio.”
“In che senso? Va all’università?”
“No, studio da solo.”
“Ah, e cosa?”
“Che domande! Il sonno, no?”
“Ah, giusto…”
“Mi sta guardando di nuovo in quel modo di prima, sa?”
“Mi dispiace, non riesco a non farlo.”
“Non è un problema. È sicuramente colpa mia. Comunque, al di là delle sue occhiate, non sono uno svitato. Studio davvero il sonno.”
“E come, guardando la gente che dorme in treno?”
“Anche, perché no? Ogni occasione è buona per imparare. Dormire è una cosa così intima, come il contenuto dei nostri sogni dopotutto. Mentre dormiamo ci soffermiamo su cose che non ammetteremmo mai da svegli. C’è tutta una dimensione aliena da quella parte…”
“Beh, così sembra meno campata in aria.”
“Visto che si è ricreduto? Lo sapevo.”
“E che cosa avrebbe scoperto a parte che dormire sarebbe un modo di prepararsi alla morte?”
“Non ci crede ancora, vero? Immagini il sonno come un piccolo coma. Ci allontaniamo da questa dimensione ed entriamo nell’altra…”
“Non è proprio così, però. Senza un cervello funzionante, né un corpo vivo, quello che dice lei non potrebbe accadere.”
“Infatti dormire è un allenamento. Per la partita vera, quella del dopo…”
“Non mi pare una posizione molto scientifica.”
“La scienza non ha tutte le risposte.”
“Ma quel poco che dice sembra saperlo bene.”
“La sicurezza è un atteggiamento, non è la realtà.”
“Sarà… Mi tolga un’ultima curiosità. Come fa uno che studia il sonno a non voler dormire mai?”
“Chi ha detto che non voglio dormire?”
“Beh, per non dormire occorre fare resistenza, no?”
“Io non posso dormire.”
“Ah, e perché mai?”
“Non si offenda, ma questo proprio non mi è permesso rivelarglielo.”
“E chi glielo impedisce, una forza superiore?”
“Posso solo dirle che, se potessi, probabilmente il sonno non mi interesserebbe così tanto.”
“Ho capito. Grazie mille comunque.”
“Cosa fa? Ha deciso di appisolarsi?”
“Il viaggio è ancora lungo e la nostra chiacchierata è arrivata a un punto morto, mi pare…”
“Così mi lascerà da solo, però.”
“Mi dispiace molto. Può andare a vedere se nell’altra carrozza c’è qualcun altro con cui chiacchierare.”
“Sono abbastanza sicuro che dormano tutti”.
“Davvero? Anche il controllore?”
“Sì.”
“Allora vada dal macchinista. Quello di sicuro è sveglio.”
“No, dorme anche lui.”
“E chi lo guida il treno, allora?”
“Nessuno. Infatti è fermo.”
“Ma che… È vero, cavolo! Non me n’ero accorto. Dove siamo?”
“In mezzo alla campagna, sembrerebbe.”
“Ma perché il treno si è fermato qui? Quand’è abbiamo smesso di muoverci?”
“Una ventina di minuti fa.”
“Venti minuti?”
“La cosa la preoccupa?”
“È una cosa un po’ strana, no?”
“Ne ho viste di più strane, mi creda…”
“Oh merda! L’ha visto?”
“Che cosa?”
“Quella persona, dietro l’albero. Aveva la faccia tutta…”
“Non c’è niente.”
“Ma non si è neanche girato!”
“Perché so già quello che vedrei.”
“Che significa?”
“Quello che ho detto.”
“Hanno aperto le porte…”
“A volte succede quando il treno è fermo da un po’.”
“Sta salendo qualcuno.”
“Sarà un controllore.”
“No è di nuovo lui! La faccia nera… Ma che cosa gli hanno fatto?”
“Si calmi, la prego.”
“Ma non lo vedi, cazzo!”
“Calmo.”
“N-non riesco più a muovermi.”
“Non serve.”
“C-cosa?”
“Ha un’aria molto stanca, dovrebbe riposarsi.”
“Io non…”
“Ha proprio bisogno di dormire un po’.”
“…voglio.”
“Non avere paura, Claudio.”
“Ma come fai a sapere il mio…”
“Questa non è mica la prima volta.”
“…nome?”
“Sogni d’oro.”

 

Christian SartiranaL’AUTORE
Christian Sartirana è nato l’undici novembre del 1983 a Casale Monferrato. È cresciuto nell’entroterra siciliano che ha però lasciato non appena raggiunta la maggiore età per tornare nella sua città di origine, che fa da sfondo a molte delle sue storie.
Vive nel famoso paesino di Aramengo, nell’astigiano, dove lavora in proprio come rilegatore e restauratore di libri antichi, nonché come autore di libri per l’infanzia e weird, insieme alla sua compagna illustratrice.
Autodidatta e con un debole per le storie di Ramsey Campbell, ha esordito nel campo della narrativa del fantastico nel 2013, con il racconto Le croste (Quasar n. 1 Edizioni della Vigna). Successivamente è apparso con il racconto Blocco Creativo nell’antologia a cura di Nicola Lombardi Malombre (Dunwich Edizioni, 2015). Con il racconto Gabbie chiude l’antologia Sotto un cielo rosso sangue a cura di Luigi Boccia (Weird Book, 2016) in compagnia di Joe Lansdale e dell’amato Ramsey Campbell. Prosegue con il romanzo breve Le cose oscure (Delos Digital, 2017 – collana Horror Story, a cura di Luigi Boccia) e poi con il racconto d’ispirazione lovecraftiana La Gente della Marea, finalista al Premio John W. Polidori per la letteratura horror, e pubblicato nel 2017 da Nero Press Edizioni nella collana Insonnia. Ha collaborato con tre sceneggiature per il Graphic novel Ombre – Fantasmi del tempo di guerra (Weird Book 2017). Nel 2017 ha pubblicato l’antologia di racconti weird Ipnagogica con l’importante casa editrice Acheron Books.

image_pdfScarica in PDFimage_printStampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*