Lady Marja di Darren Frei

Lady Marja di Darren FreiLady Marja prende una Twister dal pacchetto sul tavolino di mogano e l’accende con un unico elegante movimento del polso destro.

Il gelato alla panna gocciolava lentamente sulla gamba nuda di Jane: aveva gli occhi iniettati di sangue e lo sguardo vitreo: una brezza leggera le muoveva i capelli biondo cenere, facendola sembrare viva. L’animale gridò con tutto il fiato che aveva in gola mentre cercava di forzare le sbarre della gabbia. Gioielli di sangue. Poche gocce di olio sacro erano rimaste sul fondo dell’ampolla trasparente. Il ladro dimenticò la propria ombra dentro la stanza. Il pugnale cinese. “Mille sono troppe” pensò il ragazzo mentre faceva scorrere le pagine ingiallite del libro. L’odore della notte. Lo sguardo che uccide. Solitari baci diurni.

Lady Marja sta osservando, attraverso la grande finestra che si affaccia sull’oceano, i grossi cumuli bianchi all’orizzonte.

Il grande ricatto. Mangiava rane senza saperlo. Quando se ne accorse, cosparse di fiori secchi il pavimento. Eredità di sangue. Provò a scollegarsi dal cervello il censore automatico. Tra le ombre vide la lucertola luminosa. Il risveglio stavolta non sarebbe avvenuto secondo la modalità consueta. L’impiccato. Gli occhi dentro il piatto brillarono per un attimo alla luce delle candele sulla terrazza stracolma di piante che dava sul mare. Marylin aspettava. Uno dei due cani iniziò ad abbaiare. Il morto che ritornava da una trappola infernale. Un corridore dalla gamba anchilosata. Il mistero della camera chiusa. Dovette cambiare i suoi piani perché il terzo posto non era libero. La lama del coltello entrò solo per metà. Sepolto vivo! Le rose non erano i fiori che lei preferiva. Prese l’autostrada volutamente contromano. Sorridi. Lei gli prese la mano. Vittime di un intrigo. Una fuga mortale. Dove erano finite le foto, dove le aveva nascoste ora che la polizia stava bussando alla porta. Davvero? Tre giorni per morire. Una stella non cadente. Un corridore dalla gamba anchilosata. Vibrava così velocemente da essere quasi invisibile. Decise che non avrebbe aspettato oltre. Fortezza Miami. “Puoi lasciarlo stare ormai.”

Lady Marja inizia a giocare con gli anelli di fumo.

Era ormai l’unico piacere che poteva permettersi. Terrore sul mare. Fantasmi ricoperti di merda. Troppo giovane per questo. Di nuovo qui. Non avrebbe mai voluto morire. Rimase in piedi a osservare la giacca spiegazzata gettata sul letto. Cercò la vena, l’ultima che gli sarebbe mai servita. Pulito e sterile. I piedi ben saldi dietro la linea di partenza. Congelato in una posizione di slancio, immobile e pallido come una statua di marmo.

Un lieve moto di inquietudine fece inarcare il sopracciglio sinistro di Lady Marja: era consapevole che tra poco sarebbero venuti a prenderla.

La vendetta dell’assassino fantasma. Una donna decapitata nel castello della morte. Ombre cinesi. Non avrebbe mai dovuto farlo. Correva lontano dalle stelle. I capelli biondi del ragazzo sorridevano insieme ai suoi occhi e alle labbra. Addio. Moltitudini di insetti. Eserciti di guerrieri. Satana! Della figura in ombra si distinguevano solo i denti. Il treno della morte. Un cazzo magnifico. La prigioniera del faro. Camminava nuda tra l’erba alta che le arrivava fino alle ginocchia. Lotta disperata. L’espressione era seria: non aveva tempo per ridere. L’urlo stridulo scese dal cielo. La beffa infernale. Un animale predatore. La verità non sarebbe mai uscita dalla bocca sensuale della donna. La casa del delitto.

Lady Marja vede tre figure nere che avanzano sulla spiaggia bianca: la sentenza emanata – lei lo sa già – è di morte.
Lady Marja spegne la cicca nel posacenere di corallo e si riavvia i capelli per ricevere i suoi ospiti.
Al funerale partecipano tutti gli eredi di Lady Marja. Tristi e gioiosi. Allegri e malinconici. Stanchi ma vivi.

L’AUTORE
Darren Frei. Non si possiedono informazioni né immagini di questo oscuro personaggio.

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